Parola di Cialtrone

Primi appuntamenti - 1


Il ritorno alla single-itudine mi obbliga a ributtarmi sulla piazza e ad affrontare i temutissimi primi appuntamenti. Rabbrividiamo. Partiamo dal presupposto che la timidezza non mi appartiene e che spesso organizzo incontri senza volerlo realmente, senza valutare le reali conseguenze e con scarso discernimento. In altre parole: il cervello è soggiogato dal contenuto delle mie mutande. Giusto per essere chiari. Con gli anni e dopo decine di rendez-vous sbagliati, ricado sempre negli stessi errori. (ndr. Uso le decine come unità di misura per non sembrare troppo zoccolo). E' che mi parte il neurone per la tangente, l'unico che mi è rimasto, mi faccio prendere dalla frenesia e dalla novità, come un bambino il giorno di Natale alla vista di tutti regali, e mi disconnetto ficcando la testa in un cumulo di letame, ovattandomi dalla realtà.Ho catalogato così i disaster date, ovviamente da un punto di vista maschile ma credo che il discorso sia ugualmente valido per tutti.Mutismo e rassegnazione.Quando la persona che hai accanto non fa il minimo sforzo per contribuire alla conversazione. Non si capisce se è disinteressata, se è in balia di una timidezza cronica o se non parla italiano. In questi casi normalmente reagisco in due modi, se sono di buon umore divento un forte ibrido tra un cabarettista e un giocoliere. Parlo, rido, scherzo, faccio domande.. e mi rispondo da solo. Se sono di cattivo umore la colpisco in un occhio con un tappo di spumante, se urla almeno posso escludere una qualche forma di mutismo. Logorrea e ancora rassegnazione.Il caso opposto a quello sopracitato. Parla, parla, parla, di tutto. Ti racconta nei più piccoli dettagli la sua ultima seduta dall'estetista e il suo nuovo taglio di capelli. Prima era biondo paglierino, ora però ha un biondo oro e presto sarà psicologicamente pronta per un biondo grano prateria del sud-est asiatico. In questo caso la soluzione è la tecnica del punto all'infinito, ovvero si cerca di focalizzare un punto lontano, all'orizzonte, dietro la testa del nostro interlocutore logorroico. Questo consente di assumere un'espressione concentrata e interessata, anche se in realtà state pensando alla verruca che vi è venuta sul piede o a come purgare il vostro gatto. In alternativa potete pensare di pagare il cameriere perché la colpisca violentemente in testa con un vassoio, ma è molto costoso e non privo di risvolti legali. L'ex-invasata.Ovvero quella che è bella, simpatica, intelligente e parla solo del suo ex. Non c'è nulla da fare in questi casi. Tentare di fare colpo è impossibile, è completamente invasata e persa del suo ultimo amore. Buttate la spugna. Chiedete un cambio. Andate in bagno e fuggite dalla finestra. Se siete allergici alle noccioline, mangiatene una manciata.