Parola di Cialtrone

Andiamo in guerra!


Mi piace frugare tra le parole, capire cosa si nasconde tra una metafora e un sillogismo. La scelta di un tempo verbale spesso è sinonimo di uno stato d'animo. Per questo spilucco tra i blog, assaporandone i retrogusto.C'è chi scrive cazzate con la stessa intensità e profondità di un monaco tibetano, e chi non riesce a nascondere la vacuità dei propri pensieri neppure disquisendo di filosofia e massimi sistemi. Io invece scrivo solo vacue minchiate.Ci sono blogger che parlano d'amore con violenza e risentimento, e altri che nascondono un sorriso e tanta dolcezza dietro un vaffanculo.Ognuno di noi ha un set completo di maschere pirandelliane, decidiamo in ogni istante quale indossare e quale mostrare, anche online. Ogni volta che inseriamo user e password calziamo la maschera da blogger: il poeta, la mamma, l'incazzata, il simpatico e via così.Scrivere però è qualcosa di molto intimo, le maschere vengono scalzate dal picchiettio sulla tastiera. Cerchiamo di apparire in un determinato modo ma il nero su bianco.. ci frega. Vogliamo essere profondi, colti e meditabondi, ma la sintassi traballante cela un voler essere qualcosa che non siamo. Vogliamo essere simpatici, spensierati e divertenti, ma il ritmo lento delle parole nasconde un senso di amarezza maldestramente velata.I cretini, le spocchiose, i maleducati e le presuntuose, sono visibili quanto un dirigibile rosa in un cielo terso primaverile. La vera natura di ognuno di noi salta fuori a lettere cubitali fosforescenti e lampeggianti, anche solo scrivendo la lista della spesa.Siamo come alla visita militare: tutti nudi con le pudenda ben in mostra. Così è difficile non notare un testicolo mancante. Questo post e dedicato a tutti quelli/e a cui manca un testicolo. O entrambi.Per fortuna molti cazzeggiatori online hanno una forte identità e constatare che post dopo post, nonostante le mille sfaccettature caratteriali, alcuni blogger perdurino nella fedeltà a se stessi, limpidi come cristalli di Baccarat, mutevoli ma immutati, mi rende più sereno.A tutti gli altri penserà Enrico la Talpa, con la sua personale lotta all'Imbecillità. Mi spiace un po' per la signora Cesira che rimarrà a casa in ansia nella vana attesa di un armistizio.