Parola di Cialtrone

No design No party


Siamo reduci dalla fiera del mobile che ogni anno porta con sé tre certezze: Milano improvvisamente si risveglia dal torpore invernale animandosi in preda a convulsioni;L'omosessualità ha il suo secondo picco stagionale, il primo è nella settimana della moda a febbraio;Aperitivi gratis ovunque.L'ultimo punto è la motivazione del mio ritrovato interesse al design, ma dato il periodo economico incerto e traballante, i buffet quest'anno si sono estinti. Come i Dodo. Quindi il Salone del Mobile di Milano per me è ufficialmente morto.Alla ricerca disperata di cibo gratis, ho girato in lungo e in largo la city ed ho fotografato gli oggetti più inutili materializzati al mio cospetto. Quindi oggi al posto di scrivere delle solite cazzate, disquisirò di architettura e design ad minchiam.Il primo oggetto da non perdere è questa fantastica abat-jour. I colori forse sono un filo impegnativi, ma devo dire che la forma è simpatica e mi mette allegria.
A seguire, in appositi igloo blu elettrico immancabili nei nostri giardini, l'esposizione di sobri lampadari. Dove il di più non è sufficiente e l'opulenza è un dovere. Starebbe benissimo in un bel bilocale, solo lui.. non ci starebbe nient'altro.
Poi quest'anno la tendenza sono le mani. Scolpite, fotografate, dipinte. Mani ovunque. Premio inutilità 2012 al seguente oggetto. Forse serve per grattarsi il sedere, lo appoggi sul comodino e quando senti un attacco di prurito ti ci strofini contro.
Indispensabile è il vaso-volto. Non so voi, ma a me inquieta questa scultura.
Ho persino trovato un elegante vasino del 600. Io da piccolo avevo uno sgabellino rosso di plastica, ma sarebbe stato molto più bello fare la cacca seduto su un minuscolo trono, ne avrei sicuramente giovato in autostima.
Un fantastico appendiabiti a muro a forma di bocca, l'inconveniente è che troverete il cappotto un po' sbavato e insalivato. In primavera, quando l'ormone è in subbuglio, potete anche limonarci.
Dei gazebo-bar assomiglianti a dei clisteri. Trovo tutto questo molto filosofico: mangiare all'interno di oggetti normalmente utilizzati per estrarre ciò che non si è digerito.
Sono praticamente perfetto sotto ogni punto di vista, lasciatemi crogiolare in questa convinzione, ma quando entro in una villa antica nel pieno centro cittadino con annesso un modesto giardino privato, l'invidia divampa e un po' mi rode il fegato. (E dico fegato perché culo è volgare. Non direi mai culo. La trivialità della parola culo non mi appartiene. Scrivendo culo offenderei forse talune persone. Per cui niente culo. Culo). A Milano l'unico verde che c'è è la Marijuana che ti vendono al semaforo, poi però scopro questo angolo di paradiso sotto la Madonnina e penso: ma la proprietaria non avrà mica una giovane figlia in età da marito da irretire? Oppure potrei provarci con la vecchia matriarca arteriosclerotica che poi magari schiatta “casualmente” e mi lascia in eredità la baracca.
Per concludere lui: L'Occhio di Sauron, il signore oscuro del Salone del Mobile. Bello è bello, ma chissà quanto spende in collirio.