Parola di Cialtrone

Le mie rovine


Qualcuno mette in dubbio la mia innata capacità di auto-flagellarmi con rapporti sbagliati. Babbani, avete svegliato il mostro! Quindi cominciamo:In principio ci fu L. Tre anni di tira e molla, più molla che tira. Lei era gelosa delle mie amiche e di mia sorella. Negli ultimi mesi mi pedinava, mi aspettava sotto casa, chiamava i miei amici per controllare che fossi esattamente dove dicevo di essere e mi polverizzava i testicoli con telefonate fiume ogni 30 minuti. L'ultima conversazione che abbiamo avuto:Io: “Ho visto P abbiamo pensato che sarebbe bello tornare in Spagna quest'estate!”L: “Ecco, tu organizzi le tue vacanze senza di me! Non mi metti mai al corrente di niente, e se io non avessi le ferie?! E se volessi andare da un'altra parte?! Sono sempre l'ultima ruota del carro! Se non mi vuoi dimmelo! Sigh...sob.. come-quando-nell'agosto-di-due-anni-fa-sei-andato-in-spiaggia-senza-avvisarmi-mentre-io-dormivo-e-quando-mi-sono-svegliata-mi-sono-sentita-sola-e-triste-abbandonata-al-mio-destino-infame! Nooooooooooooo”. L'ho gettata dall'auto in corsa.Poi ci fu V. Lei era gelosa di L: “Perché lei ti può pedinare ed io no?!?”. Eliminata.A seguire G. Avevo completamente perso la brocca per lei, fu subito palpitescion! Ci ritrovammo tra i monti a Natale, mi presentai con un regalone in mano (non quello che pensate voi..) e lei mi disse di essere tornata con il suo ex. Molto bene. Scaricato nel cesso io e il mio regalo.Poi C o almeno credo si chiamasse C.. forse era S, va beh il nome non ha importanza. Una storia importante. Mi pare di ricordare.Io e il mio migliore amico P ci prendemmo una storta per F. Una battaglia all'ultimo sangue, ma alla fine vinsi io! Dopo dieci mesi andò a letto con un altro a casa mia.. sono stato un signore, avrei potuto darle fuoco ma mi limitai a dar fuoco solamente ai suoi vestiti. Era ferragosto e il falò si stava spegnendo, in un attimo c'erano delle fiamme alte tre metri! Altro che legna, se volete delle fiamme vive e potenti usate jeans, magliette stretch e una manciata di gonneline di cotone.Poi arrivò A. Sospiro. Intelligente, simpatica, bella. Lei era più grande di me e quindi già proiettata alla convivenza e alla famiglia, mentre io ero proiettato a feste alcoliche, schiuma party e focacce di Recco appena sfornate alle 6 di mattina. Lo so abito a Milano, ma quando vengono certe voglie è un attimo arrivare in Liguria. Le nostre strade si divisero al casello dell'autostrada A7 direzione Genova.Con C, un'altra C, sprofondai nelle coccole. Mi accudiva come un pupetto: cucinava, puliva, mi faceva fare il ruttino.. Però ogni tanto bisticciavamo dibbrutto: “Andiamo al cinema stasera? No stasera voglio stare un po' a casa, siamo sempre fuori! Non vuoi mai fare quello che piace a me. Egoista! Ma se facciamo sempre quello che vuoi tu? Non conto niente per te!”. Poi lei tornava a casa ed io smettevo d'insultare lo specchio. Per dare un po' di pathos al rapporto litigavo tra me e me, una noia mortale.Ci sarebbero un'altra manciata di lettere dell'alfabeto ma magari ne riparliamo un'altra volta. Ora sento la necessità d'incrinare lo stipite della porta a craniate.