Parola di Cialtrone

Le mie rovine 2, la vendetta


Non ho solo avuto relazioni complesse e sbagliate, ho avuto anche un sacco di primi appuntamenti inutili. Generalmente ci vogliono almeno 7 primi appuntamenti per trovarne uno decoroso. L'ottava ragazza è quella giusta, e non ti fila nemmeno di striscio. Non lo dico io, sono dati statistici.Al primo appuntamento, dopo la fine di una relazione duratura, mi presento giù da combattimento: lavato, profumato, lucidato, cerco i capelli per casa per dargli una pettinata e pulisco l'auto. Arrivo armato delle mie migliori battute, degli aneddoti più spassosi che utilizzo ad hoc intercalandoli ad una manciata di notizie d'attualità. Uso uno slang leggero ma raffinato, non è il caso di far sapere subito che sono un pirla.Al settimo primo appuntamento disastroso è già tanto se faccio la doccia e mi cambio i boxer. La porto in un Mc Donald's, non dentro però, passo al Mc Drive così lo stillicidio è di breve durata. Parlo con la bocca piena, rutto, e poi la saluto sgommando con l'auto e ricoprendola di fango.Il problema è che già dai primi 10 minuti capisci l'andazzo della serata e se per caso intravedi una morte per noia, la tua morte, non ci puoi più fare niente. Generalmente in questi frangenti provo a trasformare la cenetta romantica in un più sbrigativo aperitivo: “Tu hai tanta fame? Perché altrimenti conosco un locale molto carino dove possiamo bere un aperitivo in tranquillità spiluccando delle prelibatezze!”. E così ti ritrovi al pub all'angolo a bere una birra sul marciapiede perché c'è così tanta gente che l'unico modo per sedersi è stravaccarsi sulle strisce pedonali. “Mi spiace, normalmente è un locale così tranquillo. Ci sarà qualche evento particolare”. A Milano c'è sempre un evento. Tempo 10 minuti e sto tornando a casa, da solo. C'ho quasi 40 anni non è che posso perdere minuti preziosi così. Un divano mi aspetta.Poi c'è l'ottava ragazza, quella così perfetta che non ti vuole. Io faccio lo spiritoso scrivendole brevi trattati che occupano una decina di sms, e lei risponde con “Sì grazie”, “No grazie” o con emoticon poco espressive. Però ha risposto! Per cui non è vero che non le piaccio. Magari è impegnata e non ha tempo di rispondermi, le scrivo un'altra decina di sms per esserne sicuro. Poi, posseduto dallo spirito di un teenager, clicco su “Mi piace” e commento ogni vaccata che scrive. Ma prima dell'avvento di facebook i ragazzi come si umiliavano pubblicamente? Alla fine ricevo un'ingiunzione del tribunale che mi obbliga a mantenermi almeno a 10 km di distanza dal suo profilo on-line.