Parola di Cialtrone

Criceti e ippopotami


Ieri sera sono stato trascinato con l'inganno al saggio di danza di mia nipote. Nell'estasi d'ammirazione per lo scricciolo avvolto nel tutù, non mi sono informato adeguatamente sul programma della serata. Avevo immaginato una manciata di nanerottole alle prese con sgangherate coreografie sotto lo sguardo estasiato di genitori e nonni, invece mi ritrovo in teatro circondato da una folla di persone in fermento tanto da immaginare che Madonna, dopo Roma e Milano, avesse deciso di aggiungere all'ultimo momento un'altra data al suo tour all'oratorio di Monza. Un ragazzo mi consegna il programma della serata, un volantino di sei facciate tutte scritte fitte-fitte. Non era il saggio di danza delle bambine, era il saggio di fine anno della scuola di danza. Moderna, classica, hip pop, latino americano.. immediatamente ho tentato la fuga. Ho dribblato un paio di nonne, calpestato una manciata di pargoli e saltato tre passeggini, ce l'avevo quasi fatta ma la maschera, allertata dalla sicurezza, aveva già blindato le uscita. Non c'era via di fuga. Nascondendo una lacrima furtiva mi sono diretto mestamente verso la platea, dove orde di madri urlavano incessantemente il mantra del genitore invasato: E' OCCUPATO! E' TUTTO OCCUPATO! DAL POSTO 3 AL 146 E' TUTTO OCCUPATO! Incrocio lo sguardo di mia cognata che con l'aria tronfia da vincitrice tuona: “La fila 3 e 4 sono nostre!”. Ho scavalcato un paio di donne svenute e mi sono seduto tra il delirio generale.Mia nipote era nella categoria micro-criceti, ovvero i più piccoli. Gli unici che valesse la pena di vedere e ammirare. Prima in tutù, poi vestiti da gattini e pirati. Scoordinati, imbranati, affetti da labirintite, ma meravigliosi! Tutti gli altri meritavano la segregazione in celle d'isolamento.I saggi sono divertenti quando coinvolgono i bambini, apprezzabili se i protagonisti sono dei giovanissimi adolescenti, ma imbarazzanti quando si esibiscono gli adulti. Avrei decisamente fatto a meno della sessantenne danzatrice del ventre scoordinata e strabordante in abiti succinti, che sbatacchiava di qua e di là le sue tette sul palcoscenico. Ho sentito urla di dolore e due uomini, particolarmente sensibili, sono stati portati via in ambulanza.Durante la seconda esibizione di danza del ventre, perché la prima non aveva creato abbastanza scompiglio, hanno sparato del fumo bianco da discoteca mentre mio fratello precisava: “Tentano di nasconderle con la nebbia, meno male”. La bastardaggine è di famiglia.Alla fine del primo tempo mi sono diretto all'esterno del teatro millantando il desiderio di una sigaretta, e sono fuggito dal kebabaro. Metà del secondo tempo l'ho immaginato, da lontano. Sono tornato per godermi il balletto classico degli adulti. Ma non bisogna avere una certa fisicità per dedicarsi alla danza classica? Sembravano gli ippopotami danzanti di Fantasia, ma meno agili e con problemi di artrite. Non voglio sembrare cattivo, quando mai, ma è inutile fare quelli dalla mentalità aperta affermando che la danza è per tutti, se poi l'unica ragazza che viene sollevata, lanciata e maneggiata dal ballerino è quella con evidenti disturbi alimentari, mentre le altre rotolano sullo sfondo cercando di non fare esplodere la calzamaglia contenitiva.Lo spettacolo è iniziato alle 21 ed è terminato a mezzanotte e mezza, nemmeno il Nabucco è così lungo, ma sempre di dramma si trattava.Mia nipote è stata la migliore, le altre erano solo delle sciacquette senza talento. Ecco, l'ho detto.