Parola di Cialtrone

Pensieri a spot


In Italia il male più grande, madre di tutte le nostre disgrazie, è il glitter. E' giusto che si sappia, non mi importa se mi chiuderanno il blog per questo. La gente deve sapere! Cosa spinge mandrie di blogger a riempire le loro pagine con tonnellate di stelline luminose? Gatti, tramonti, amici, parenti, torte, cessi e centinaia di fatine cangianti. Tra l'altro mi sono premurato di controllare l'età dei blogger, fossero state tutte ragazzine di 12 anni probabilmente non mi sarei stupito, ma qui menopausa e andropausa la fanno da padrone. C'è qualcuno che ha messo in giro la voce che glitter è bello. Io sono giunto ad una conclusione: una cacca di cane sul marciapiede fa schifo, una cacca di cane ricoperta di pagliuzze colorate, fa sempre schifo.
Sono andato in palestra, non chiedetemi il perché.. forse per l'aria condizionata. Fatico il minimo sindacale, mi getto in doccia, mi rivesto e mi accorgo d'aver dimenticato i boxer puliti a casa. Un classico. Infilo i pantaloni con il pendaglio in libertà e via a fare la spesa. Camminavo nel reparto surgelati e per la prima volta ho apprezzato la frescura nella zona equatoriale. Che meraviglia! So che non è igienico, ma consiglio a tutti una visita al supermarket senza biancheria. Certo l'attrito dei jeans nella zona inguinale fa un po' grattugia, ma il rosso è di moda e un po' di eritema non ha mai ucciso nessuno.
Ieri sono stato violentato da un cagnetto di pochi etti. In realtà ha abusato solo della mia scarpa. Ha addentato le stringhe e ha fatto del suo meglio o del suo peggio. Ho cercato di liberarmi dalla presa ma era ancorato con tutte le sue forze. L'astinenza è una brutta bestia. La padrona rideva e mi ripeteva: “E' solo un cane molto vivace!”. Meno male non era un Alano, la prossima volta che mi avvicinerò ad una ragazza le dirò: “Sono solo un ragazzo molto vivace!”. Poi mi troverete al traumatologico.
Io e mia sorella abbiamo fatto l'errore di mentire sulla qualità di uno strudel gentilmente propinatoci da mia zia: “E' buonissimo!”. Mentre mentivamo spudoratamente cercavano di occultare il resto del dolce in ogni anfratto. Qualche settimana dopo mia zia (78 anni appena compiuti) si presenta con due bei pacchettini, uno per me e uno per mia sorella, strudel a volontà. Sfoderando i sorrisi di circostanza più falsi del nostro repertorio: “Non ti dovevi disturbare! Quanto ti dobbiamo?”. Risposta: “Ma niente figuriamoci! Poi ha pagato lo zio. Ci mettiamo d'accordo noi stasera a letto..”. Non lo volevo sapere.