Parola di Cialtrone

Signora buongiorno!


Ad usare sempre il cervello si perde di manualità. Lo affermo per sentito dire, nella mia scatola cranica c'è un foglietto con la scritta “vuoto a rendere”. Sono giorni interi che mi cimento in attività di bassa manovalanza, con pessimi risultati. Il fai da te fatto da me non fa per me. Non v'è ombra di dubbio. Mi sono tirato un bancale sulla tibia, ho tagli e graffi su mani e braccia, e zampillo sangue come la statua della Madonna di Medjugorje. Peccato che a me un po' di sangue serva per vivere, giusto un filo. Sofferente nell'anima e offeso nel corpo più del normale, mi aggiro da giorni in condizioni pietose: barba incolta da randagio, pantaloni e maglietta da lavori forzati, con uno stile trasandato chic che non impegna e fa subito clochard. Moda mare 2012.In questo stato, e dopo aver dormito 2 ore la notte precedente, ho accompagnato mio padre a fare degli esami di controllo. Arrivo in ospedale, prendo il numerino, mi avvicino all'infermiera salutandola con la voce limpida e cristallina di un transessuale libanese e lei: “Buongiorno signora, ha portato le sue urine?”. Sarà che sono in quei giorni del mese e non sono esattamente un fiore, mi sento gonfio e irritabile, ma "signora" mi sembra esagerato. Non mi sono nemmeno fatto la ceretta e ho la gamba cespugliosa. Va beh, ora mi sparo giù una dose di Tantum Rosa e passa tutto. Lo so che è per i lavaggi intimi, ma non avendo una vagina di proprietà mi farò un goccetto. Tanto peggio di così.