Piccola Franci

La morte ci fa paura: ci separa da chi amiamo. Da chi ci lascia o da chi temiamo un giorno di dovere lasciare. Ma noi sappiamo ben poco di un’anima di energia, che è la sola nostra speranza di eternità. Anche io, che pure vivo, per nascita, situazioni e sensazioni diverse dagli altri, confesso di saperne ben poco. Pensa: quel sorriso sempre presente sulla bocca e negli occhi di Francesca, siete stati voi capaci di far nascere e permanere. Francesca non deve essere il pianto di ciò che non si possiede più, ma la gioia di averla vissuta. Lei c’è. Ad un passo dai vostri respiri. E vi ama. Lei è negli occhi dei figli che sono restati e che non debbono perdere il sorriso. E’ nei vostri ricordi. E’ nel buio insondabile di quei sette giorni di silenzio in cui la sua anima chissà già dove vagava, sostenuta da amore. E’ nell’amore che siete capaci, oggi, di ricevere e dare. Lei c’è. E la sua breve vita terrena non è stata che un assaggio della vita che vive oggi. Io ho conosciuto gli addii.. Voi, che ci avete lasciati. Voi, che ci avete lasciati, non siete che ad un passo dai nostri respiri. Ombre mobili, inquiete, tra parete e parete, tra sogno e realtà… siete là, non lontano dalla nostra mano, dal soffio del vento che imprime movenze alle tende, dal dolce tepore del sole di oggi che scalda ricordi di ieri. Non siete lontani: Al mattino. Le palpebre chiuse conservano un baluginio delle vostre presenze. Voi, che ci avete lasciato nel pianto, sedete tranquilli sul bordo del letto, aspettando il nostro risveglio. E nel sogno vi possiamo vedere. Ci abbracciate solleciti, al nostro apparire In un mondo, che non ci appartiene, a mezz’aria tra quello che è andato e il futuro, di un nostro finire. Voi, ci tendete la mano, ma senza ansia di afferare la nostra. E, col vostro lasciarci Ci aprite un cammino aspettandoci, calmi al varco del nostro destino. Bianca Fasano