Monna Lisa

Rientri


E così è finita anche questa ultima vacanza, a meno di circostanze impreviste non si prevedono più partenze fino al prossimo anno.E se quella in Germania era stata abbastanza faticosa dal punto di vista dell'impegno fisico, questa è stata una non stop di relax e riposo. Dieci giorni di puro e dolce far niente, qualche passeggiata (oddio, un paio sono state abbastanza impegnative), spiaggia, piscina, mangiate pantagrueliche (non mi azzardo a salire sulla bilancia che sono sicurissima mi coprirebbe di insulti), alla sera una passeggiata dopo cena e poi a ballare.La compagnia era affiatata, ci siamo divertiti insieme, e siccome il gruppo era piuttosto numeroso, la regola era che ognuno doveva fare quello che si sentiva, senza sentirsi in dovere di accettare programmi magari non graditi. Cosicchè una sera, appunto dopo cena, io, Conan e altre due coppie, nonostante gli avvertimenti di uno degli altri amici che aveva visto lampi minacciosi all'orizzonte, ce ne siamo andati a zonzo per il centro del paese, nella via dello shopping, che io e un'altra amica avevamo deciso di approffittare degli sconti per fare acquisti per i rispettivi mariti. Ecco, avremmo dovuto dare retta all'istinto di uno dei negozianti all'inizio della strada, che, in anticipo sull'orario, stava chiudendo in tutta fretta, ma noi ce ne siamo allegramente infischiati e ci siamo fermati nel negozio che avevamo deciso di visitare.Un lampo e un tuono fortissimo chi ha spinto a mandare in albergo in tutta fretta una delle coppie, che lui è di salute cagionevole, è il più anziano della compagnia, è fragile e non deve assolutamente prendere colpi d'aria e cose del genere. Ma noi altri quattro, nonostante le commesse fossero un pochino in allarme ci siamo attardati un attimo di troppo: Giove Pluvio ha deciso di scaricare proprio lì sopra tutti i suoi serbatoi.Il problema a Ischia non è tanto l'acqua che cade dal cielo, ma quella che non scorre via perchè i tombini non riescono ad assorbire in tempo  e così quella che pochi minuti prima era la strada del passeggio, in un attimo si è trasformata in un fiume in piena. Io mi ero premunita di impermeabile, ombrello e per fortuna di un paio di ciabatte, che avevo indosso le scarpe con i tacchi e con il buio, l'acqua che mi arrivava a metà polpaccio sarei sicuramente caduta, che tanto i piedi, bagnati per bagnati era meglio fossero stari in un paio di calzature che mi consentissero di camminare in sicurezza.Ci siamo riparati sotto la tettoia di un ristorante per un po'(che Conan diceva che tanto così violenta, la pioggia sarebbe dirata pochi minuti), poi pure quella cominciava a fare acqua e allora Conan (gli altri due erano già scappati prima che la strada diventasse impraticabile), ha pensato bene di andare a chiedere uno di quei sacchi neri per l'immondizia, ci ha fatto un buco in cima per la faccia, e poi tra l'ilarità dei clienti del ristorante se lo è infilato e così, lui bardato da indifferenziata, io con l'impermeabile che con quell'acqua non ce l'avrebbe mai potuta fare, l'ombrellino da borsetta che dopo duecento metri ha alzato bandiera bianca e ha iniziato a far passare l'acqua, saltellando in ciabatte, cercando di risalire la corrente, finendo dentro a pozze che avrebbere avuto bisogno del canotto per essere attraversate, siamo arrivati gocciolanti in albergo, tra lo stupore e l'ilarità di quelli che incontravamo. Di corsa in camera a cambiarci per non prendere un malanno......... avevo anche la biancheria che goggiolava!!!!!!!!!!