Monna Lisa

Come posso darti il mio aiuto?


C'è questo ragazzo, giovane, ha compiuto 28 anni la settimana scorsa, me lo ha detto forse sperando che gli allungassi qualche cosa come regalo di compleanno, e io invece mi sono limitata a fargli gli auguri.Un bel ragazzo, alto, lineamenti finissimi, arriva dal Senegal non so come e non so quando. Si piazza ogni tanto davanti al forno/bar/pasticceria dove ogni mattina vado a prendere il pane fresco, non sta proprio davanti alla porta, ma lì nelle vicinanze.Qualcuno passando gli allunga qualche cosa, qualche spicciolo, oppure gli paga la colazione, una signora gli ha regalato dei vestiti. Ogni tanto anch'io gli allungo qualche cosa, lui mi ringrazia con un bel sorriso. Cinque euro in più o in meno a me non cambiano la vita, per lui forse vogliono dire qualche cosa di più.Come lui ce ne sono diversi, tutti discreti, non insistenti, ti salutano sempre con un sorriso. Onestamente non posso aiutarli tutti, ma se non do qualche cosa ogni tanto mi sento in colpa, cinque euro non sono una cifra che mi possa cambiare qualche cosa, ma se do cinque euro ogni giorno a tutti, alla fine forse diventano una cifra importante, perchè sono davvero tanti, troppi.Questa mattina però il ragazzo davanti al bar mi ha lasciata di stucco: mi ha fermata prima che entrassi e mi ha detto che ha grossi problemi, che il padrone di casa lo butterà fuori lui, la moglie e la sua bambina se entro lunedì non gli paga l'affitto. Che cosa mai gli ha fatto pensare che io potessi risolvere i suoi problemi? che cosa lo porta a chiedere aiuto ad una donna di mezz'età di cui non sa nulla, se non che ogni giorno va a comprare il pane per la famiglia, che ha una macchina piccola, piccolissima e che ogni tanto gli allunga qualche cosa? Perchè proprio io?Non posso certo farmi carico di un problema così grande per lui, ma che non posso proprio sostenere, che un conto sono cinque euro, un altro discorso è un affitto per quanto economico possa essere, si parla sicuramente di svariate centinaia di euro.Ne ho parlato con il titolare del locale, sta pensando di assumerlo, ecco questo mi sembra più giusto: tu hai bisogno, ti faccio lavorare, io non potrei farlo assumere dove lavoro io, occorrono delle competenze specifiche che lui non ha.Insomma, sono uscita con un peso sul cuore, sono salita in auto senza guardarlo, ma lui è venuto a bussare al finestrino: "Ora non ho nulla con me" gli ho detto, ed in effetti era così, avevo solo pochi spiccioli nel portafoglio. Mi sono detta che io di figli ne ho già due che aiuto ogni giorno, ma lui non ha una mamma che gli possa dare una mano.Mi sento in colpa anche se razionalmente mi dico che non può essere un problema mio, ma mi sento in colpa ugualmente