P o e t i c a

AUTUNNO IN "COSTA PRADA" Lirica di: Sandro Ciapessoni


AUTUNNO IN "COSTA – PRADA  Frammisto al verde stanco delle chiome,il tenuo color del miele,foriero mi confermail presto rifiorir del crisantemo.E nelle valli, le boscose ripeoggi son meste,ma dentro il mio pensare,l’inusitato amaro mi sovviene. Inappagata è ancorl’antica Genitrice,sì che implacabile mi dimostral’inesorabil transitar terrenod’ogni sua forma o vita. Sulle variate tinte delle vallisi desta appassionatoil cantico del cuore: "Quest’ampio cieloaccoglie in sé le dogliedelle ingiallite foglie,e il lor posar terrenoè il cantico autunnalalle appassite spoglie". Sui ripidi declivi del San Primo,protette da penombra ben discreta,dormon le selve. Il soffice lenzuolo della brumariveste mattutino la brughiera.Ardita da rugiada settembrina,l’aria, è pungente sulla verde china. Nei boschi, negli anfratti delle valli,il suolo attende al suo novello stuolo:nei boschi declinati verso il soleil suolo attende un tiepido giacigliope’ il candido, robusto bucaneve.S’ode lontano il mormorar festantedel rivolo novello frusciante verso il piano. Ma dentro in "Costa - Prada"e "Pra’ - Filippo"fino a "Rovenza" e "Guello"e ancora giù fin "Chévrio",i secolari faggi stanno solenni al cielo,ad ombreggiar le balze coi larici montani. E al vespero silente della sera,quando la luna imbruna sulle cime,si desta suggestivo in "Costa - Prada"l’attesa misteriosa della sera. Alta è la notte su nel ciel d’autunno!...le notti al gran contorno delle stelle. Sfiorano i faggi...i lembi della luna!   Sandro Ciapessoni