Cinema & Co.

MASSIVE ATTACK


Psichedelici e acidi più che mai, presentano nell'ambito della rassegna RomaRock, il loro nuovo album  Weather Underground,  che dovrebbe uscire in autunno, tra migliaia di persone che attendono di perdersi nei loro suoni.Ma questa volta la loro musica da sogno viaggioso si trasforma in uno strumento politico.  I Massive Attack sembrano voler scuotere gli spettatori. Dedicano il concerto a Roberto Saviano e a Matteo Garrone per il coraggio di Gomorra. La band  sceglie di proporre, nelle didascalie dietro i musicisti, un attacco massiccio  contro ogni tipo di violenza, inclusa quella dei gossip, citando frasi abominevoli di leader di regimi totalitaristi e avvalendosi di aforismi di filosofi e pacifisti. Con tanto di statistiche sulle prigionie preventive, rispetto alla condanna, nel mondo. (Ah, noi italiani, siamo quelli che incarcerano preventivamente per meno tempo, non so se prenderlo come un vanto o no)Chi si aspettava, attraverso i loro brani, di liberare la mente  ha dovuto per forza mettersi a guardare la realtà. E, ipnotizzato da suoni e parole, pensare. Bravissimi. Coinvolgenti dalla testa al cuore, con quel basso così ossessionante e signore di ogni sonorità. Da sottolineare  il ritorno sul palco di Grant Marshall, meglio noto come Daddy G,  dopo alcuni anni di assenza. La loro performance è durata meno di due ore. I musicisti hanno parlato l'italiano, hanno provato a interagire con la platea. Hanno fatto ballare, Hanno fatto cantare. Ci hanno chiesto più volte se stavamo bene. Sono stati ospiti perfetti. Durante il bis del concerto ci hanno concesso, tra l'altro, vecchie chicche come Angel (You are my angel, Come from way above, To bring me love, Her eyes, She's on the dark side. Neutralize, Every man in sight, To love you, love you, love you ...., You are my angel, Come from way above,  To love you, love you, love you ...) e Karmacoma per l'apoteosi finale.Voto 9N.B. Ogni volta che entro dentro lo spazio di Fiesta! e mi capita di andarci solo per i concerti, mi sento come se mi avessero infilata in un girone dell'inferno. Finita la musica non vedo l'ora di scappare via. Lì c'è la fiera del banale e del nonsense provereccio romano. Non andate, se non per un paio di ore di buona musica!