C’è odore del passato nel film Il canto di Paloma, della regista peruviana, poco più che trentenne, Claudia Llosa. E’ rimasto ancora oggi, l’odore acre della polvere da sparo degli scontri tra lo Stato e i gruppi della sinistra nelle zone andine in cui è ambientato il film. Ne sono rimasti i segni evidenti nei giovani di ora. L’opera è un manifesto politico sulle conseguenze di questi conflitti e su come ancora oggi, in tempo di pace, proseguano le violenze, da parte delle classi di potere, in modo meno diretto ma egualmente prevaricatore.
IL CANTO DEL SENO SPAVENTATO
C’è odore del passato nel film Il canto di Paloma, della regista peruviana, poco più che trentenne, Claudia Llosa. E’ rimasto ancora oggi, l’odore acre della polvere da sparo degli scontri tra lo Stato e i gruppi della sinistra nelle zone andine in cui è ambientato il film. Ne sono rimasti i segni evidenti nei giovani di ora. L’opera è un manifesto politico sulle conseguenze di questi conflitti e su come ancora oggi, in tempo di pace, proseguano le violenze, da parte delle classi di potere, in modo meno diretto ma egualmente prevaricatore.