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IL GIARDINO DEI LIMONI

Post n°402 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da DolceA0
 
Tag: Cinema

Mai come in queste ore è d'attualità vedere questo film che narra la storia di un conflitto tra palestinesi e ebrei in una No man land (villaggio di confine in Cisgiordania). Or ora il telegiornale ha aggiornato il computo delle vittime a Gaza: 500 civili di cui 90 bambini...

L'oggetto simolico del contendere è una piantagione di limoni

Terzo film del regista Eran Riklis, autore di Zohar e La sposa siriana, questa opera ha il pregio di avere una facile lettura e al contempo di essere  piena di rimandi alle annose motivazioni di conflitto tra i due popoli. La terra, come idea, anche se qui è un terreno di tipo agricolo, domina la vicenda, alludendo però anche a tutta la storia che tale terra è abituata a vedere e a subire. Il tutto è vissuto soprattutto  grazie a una energia empatica tra il femminile delle opposte culture.

Il film si dipana  senza colpi di genio. Anzi con una sceneggiatura il più delle volte prevedibile. Anche sul piano stilistico il regista si muove quasi come in un documentario, mostrandoci in campo lungo i villaggi e con grand'angolo le città, ma senza farci palpitare, in nessuna inquadratura. Meglio va quando privilegia i primi piani e le movenze della protagonista e ottima interprete,  Hiam Abbass, o degli altri attori, molto espressivi. Dall'altro canto per tutta la durata del film non c'è mai un cedimento di ritmo e questo tiene desta l'attenzione dello spettatore fino al colpo di scena, di grande effetto, finale.

Viene da pensare, alla fine del film: cosa sarebbe il mondo se non ci fossero le donne? Peccato che questo pensiero viene in mente solo in relazione a certe vicende e non nella vita quotidiana di tutti noi...

Voto 6 e mezzo

 
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