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« MADAME KALLIDA'AMORI E ALTRI DISASTRI »

MARATONA ROCK - che poi proprio solo rock non era...

Post n°469 pubblicato il 15 Luglio 2009 da DolceA0

  

Ebbene sì, c’ero anch’io al concerto mini-festival che ieri sera ha proposto sul palco dell’ippodromo delle capannelle tre band i White Lies, i Franz Ferdinand e The Killers.

Lo spazio arena, dalla capienza di 20.000 posti, era praticamente pieno. Giovani, e gente come me, hanno assistito all’evento dell’estate romana con grande trepidazione e attesa. Che però non è durata troppo. Infatti qualche minuto prima delle sette e mezza, in pieno sole, apre la kermesse la giovanissima formazione (non avranno avuto 100 anni in 4) dei White Lies  freschi del recente successo dell’album To Lose My Life.

Ed è subito presa sugli spettatori. Attingendo alla migliore tradizione britannica degli anni ottanta (Joy Division, Echo And The Bunnymen) e poi a band come Editors o Interpool hanno  suonato per circa 40 minuti trasportando il pubblico, soprattutto quelli agèe come me, in una danza dai sapori dark. Semplici nei suoni, senza ricerca di particolari virtuosismi, ma puliti ed efficaci nell’obiettivo.

 

Giusto il tempo per tentare di rifocillarsi un po’ e arrivano sul palco i Franz Ferdinand. E con loro, è subito dance-dance-dance. In ottima forma il gruppo scozzese crea da subito un’onda di movimento tra gli spettatori che ballavano seguendo i ritmi della celeberrima Take me out, oppure di Do you want to e Walk away, proponendo anche brani nuovi tratti dal nuovo album Tonight.

Indubbiamente molto avvincenti e bravi, con song che partono lente e poi impazzano in un ritmo incontenibile o viceversa (a volte sembrama essere nei paraggi dei Doors) con un basso vivace, una voce particolarmente profonda del russo Kapranof e una performance sulla batteria non da poco.  E, spettacolo nello spettacolo, a un certo punto i componenti della band si mettono tutti in contemporanea a suonare la batteria insieme al batterista, mandando il pubblico in delirio...

 

 

Il finale, lascia interdetti i fan più accesi. L’ultimo bis infatti offre una canzone strumentale e molto techno che ricorda un po' le sonorità di Moby e che, invece, a me interessa molto.

Se l’obiettivo dei concerti di Franz Ferdinand è quello, come dichiarato, di far ballare le ragazze...beh è stato pienamente raggiunto!!

 

Infine arrivano dalla lontana Las Vegas The Killers, con tanto di K  enorme e luminosa posta al centro del palco.

 

In italiano il cantante  Brandon Flowers  ci avverte che per questa sera è tutto nostro, galvanizzando i fan e le fan più sfegatate. Aprono la scaletta prevista con dei brani molto diversi da quelli che ero abituata ad ascoltare, ma forse era solo per la presenza del sassofonista. Poi propongono ritmi più dark, più vicini ai New Orders, con omaggio ai Joy Division con la cover Shadowplay, brano tratto da Unknown Pleasures, preparata per la colonna sonora del film Control (le cui immagini scivolano sullo schermo alle spalle della band).

Insomma molto supportati da filmati, da luci e da effetti speciali - con finale di luminosissime stelline filanti a cascata - ma penalizzati da un soundcheck scadente -  la grancassa faceva vibrare lo stomaco mentre la voce era spesso coperta - i Killers segnano un altro passo di acquisizione fans con questo concerto variegato, che ha proposto naturalmente brani  anche dall’ultimo Day & Age. Pur se la loro musica ha degli arrangiamenti di notevole originalità, ieri il gruppo non mi ha convinta. Sarà stata la stanchezza - eh sì, ditemelo pure voi che non ho l’età per maratone del genere,- ma a mio soccorso devo aggiungere che l’evento è finito oltre la mezzanotte e che  sono stata sempre in piedi.

Concludendo, in barba ai manifesti e alle attese, ciò che ho apprezzato di più sono state senz’altro le lineari sonorità britanniche dei White Lies e la ritmica scardinante e soprendentemente trascinante dei Franz Ferdinand.

Globalmente voto 8 e mezzo.

 
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