Il Cinecaffettino

L'Ultima orgia del III Reich (Canevari)


Dopo una stagione estiva al limite della sopportazione, tra vampate di caldo che nemmeno nei gironi danteschi più bassi, soccorre l'autunno con le sue belle giornate tiepide e i colori splendidi con cui colora la natura.E aumenta la voglia di sedersi a gustare una buona tazza di Cinecaffettino, magari con una leggera coperta sulle gambe.Di certo la visione oggetto della proposta non è delle più digeribili ma ci fa riflettere attentamente sugli orrori che la mente malata, sia in tempo di pace che di guerra, è in grado di concepire.L' ULTIMA ORGIA DEL TERZO REICH, firmata da Cesare Canevari nel 1977, si inserisce in un filone che fa dell'immagine ad effetto il suo punto di forza.La ricerca dello choc visivo, infatti, accompagna lo spettatore in un viaggio attraverso folli dialoghi, riti cannibalici, pasti animali, vasche di calce viva e gli inevitabili nudi delle prigioniere di un campo nazista.Il nudo, onnipresente, è però volutamente asettico, incapace di stimolare alcuna pulsione se non quella malata degli aguzzini.Ciò non toglie che la bellezza di Daniela Poggi sfiori il sublime a più riprese.La sua voluntas vindice si districa tra analessi sanguinose, sessioni di depravazione e insistite sevizie, fisiche e mentali.Ma, in cauda, arriva a soddisfazione.Il cast è nutrito, Adriano Micantoni è il gerarca che da padrone diviene sovente schiavo, Maristella Greco una spietata ed iperfetish nazista, oltre alle bellezze di Antiniska Nemour e Caterina Barbero.Ma a rimanere impresso è Vittorio Joderi, tremendo nella sua risata e con un'espressione di perfidia senza pari.Per le scene forti, la pellicola va vista da utenze consapevoli, magari già temprate da qualche altro epigono del Salò di Pasolini...:-)