Il Cinecaffettino

Nell'erba alta (2019)


La cinetazzina che Il Cinecaffettino si è prefissato di consigliarVi in questa occasione ha una matrice letteraria, per la precisione il racconto scritto a quattro mani da Stephen King e figliolo (Joe Hill): In the tall grass. NELL'ERBA ALTA, tradotto letteralmente e senza troppi svolazzi fantasiosi, si presenta subito allo spettatore con una situazione di intimità familiare. Due fratelli nell'abitacolo dell'automobile a chiacchierare della futura nascita della bambina che la donna porta in grembo. Due fratelli che appaiono illico et immediate molto vicini e non solo perchè seduti a poca distanza l'uno dall'altro. Proprio questo particolare legame si mostra peculiare, ai limiti dell'innaturale e morboso in cui affonda i passi in qualche frangente della storia. La vicenda richiama i culti pagani legati al grano, le sterminate distese verdi, il labirinto in cui ci si perde quasi volontariamente (si badi bene nessuno è costretto ad entrare nell'erba alta, lo fa sua sponte), la perdita di moralità, la perfidia dell'essere umano ormai animalesco e fors'anche la magia runica (quella pietra enorme al centro del campo). Ma al contempo è un viaggio d'introspezione, che affonda nell'animo dei vari personaggi man mano che ci si addentra nella fitta natura. Il fratello innamorato, il fidanzato incompreso, il padre di famiglia violento, la mamma di una creatura che forse non avrebbe dovuto nascere, la neonata concupita. Gli ingredienti per una storia dell'orrore si mescolano in una mistura che ha un gusto risaputo, né troppo saporito né eccessivamente insipido. I colpi ad effetto non sono molti, anche se la sequenza che vede la conturbante Laysla De Oliveira mangiare ciò che le viene offerto dopo essere svenuta ha un fascino fortemente diabolicamente malsano. Infine il cerchio si chiude ritornando... all'inizio! Il film è stato prodotto da Copperheart Entertainment e distribuito da Netflix. Buona degustazione...