Il Cinecaffettino

Giovedì... Brividi! (7 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024): I CONTAGIATI (1975)


C'era un tempo, non ab immemore ma quasi, nel quale era facile imbattersi a tutte le ore in pellicole di genere, spesso ideate proprio per il piccolo schermo. Chi, come lo scrivente, aveva la smania di cercare costantemente qualche brivido, impazzando tra un canale privato e l'altro, spesso s'imbatteva in piccole produzioni. Sul momento, vuoi per l'età e l'inesperienza, vuoi per l'assiduità con la quale se ne ripetevano le visioni, non se ne lor attribuiva il giusto peso. Tra queste occasioni rientra anche I CONTAGIATI, ovvero The missing are deadly di Don McDougall. Si tratta di un veloce film sulle epidemie, argomento molto in voga a partire dal fatidico e poco poetico 2020, meno fantascientifico di quanto apparisse ai tempi. La vicenda è assai elementare nel suo dipanarsi, girando attorno ad un esperimento da laboratorio sfuggito alla camera blindata per colpa di un intruso (Gary Morgan), il figlio del direttore sanitario locale (Ed Nelson). La cura sperimentale ospedaliera si stava focalizzando sullo studio di un possibile rimedio ad un'imprecisata "febbre di Mombasa", il medico di riferimento altri non era che il celebre Spock di Star Trek, Leonard Nimoy. I sintomi che si manifestano nei tre ragazzi ("il ladruncolo di ratti", suo fratello e la ragazza di quest'ultimo) e in chi è venuto a contatto con i medesimi durante il trasferimento in montagna per un campeggio festoso sono un aumento della temperatura corporea e alcune eruzioni cutanee piuttosto lampanti. Il ritmo, pur essendo il film destinato alla tv, è sostenuto e la sensazione di pericolo imminente pare quasi travalicare lo schermo, raggiungendo color che lo stanno visionando. Il finale, forse, è sin troppo smielato, con il ricongiungimento della famiglia del reo ragazzino e l'abbraccio ideale prima dei titoli di coda, però resta un buon gusto in bocca. Quello che i fortunati come noi, dai capelli canuti e qualche acciacco in più, possono dire di aver assaporato più volte, soprattutto durante L'Âge d'or dell'emittenza privata e regionale.