Il Cinecaffettino

La buona tazza di caffè...al gusto di cinema

 

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ANIMALITA' 2024 - diario di viaggio (4)

Post n°308 pubblicato il 03 Settembre 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Il caldo agostano lascia poco scampo e le fatiche della giornata vengono ricompensate con le proiezioni del Festival degli animali molesti.
Tra il 12 e il 20 si sono succedute sugli schermi della Residenza Mco:

13.
47 METRI - GREAT WHITE (Martin Wilson)

Una coppia, esperta nell'organizzare viaggi per turisti assai esigenti, si trova faccia a faccia (con due di questi ultimi) con un gruppo di squali affamati.
Il film non è legato alla saga inaugurata da 47 metri di Johannes Roberts e può leggersi come un'avventura perigliosa impreziosita dalla scelta della location (le isole dello Queensland australiano) e dalla fotografia accurata.
Tensione fino all'epilogo e bellezza scenica assicurata dalla presenza di due attrici affascinanti anzichenò, Katrina Bowden in particolar modo.

14.
SHARK LAKE (Jerry Dugan)

Nella fascetta di presentazione di questo film si legge stentorea la partecipazione di Dolph "Io ti spiezzo in due" Lundgren ma sembra di vederne il fratello pigro e verboso.
La sua presenza è praticamente nulla, al pari del contributo che apporta alla bisogna di una pellicola scarna anche a livello contenutistico.
C'è un lago del Nevada che vede nuotare nelle sue fresche acque squali leuca.
Le morti che avvengono nella zona sono inizialmente ricondotte a un grosso orso:
Ecco, tutto qui.
Poca spettacolarizzazione degli eventi (a parte un attacco "volante") ed elemento tensivo ridotto al minimo sindacale (anche leggermente al di sotto):

15.
SKY SHARKS (Marc Fehse)

Follia tedesca del 2020, questa proiezione riporta alla mente il doloroso passato mondiale, con intenti di dominio spietato di nazisti in cerca di una primazia della razza ariana.
Gli squali sono qui semplici (sebbene feroci) strumenti di un esercito di zombi pronti a tutto pur di garantire alla Germania di (ri)affermarsi sul resto del Pianeta.
La tecnica digitale utilizzata non è così malvagia e la scena che vede un traliccio metallico "segare" in due i componenti di un aereo ha la sua dignità orrorifica.
Inoltre non manca qualche concessione sexploitation, con seni al vento qua e là.





 
 
 

ANIMALITA' 2024 - diario di viaggio (3)

Post n°307 pubblicato il 19 Agosto 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

L'avventura tra pericoli animali d'ogni risma continua presso la Residenza Mco.
Niente può frenarne l'impeto, nemmanco le temperature spesso insopportabili a causa dell'alto tasso di umidità che le accompagna.

9. DEAD ANT (Ron Carlson)
I parafernali della commedia scalcinata ci sono tutti in questa pellicola su un gruppo musicale alla ricerca della "gloria" perduta tra le lande deserte degli States.
Un leader in fase di stanca, un produttore disilluso, qualche componente femminile che ama farsi notare e un senso cosmico di attesa.
Sì, quell'attesa che si concretizza nel momento in cui alcuni ragni assumono dimensioni preoccupanti davanti ai loro occhi.
Il divertimento non si risparmia per tutti gli ottanta minuti, tra gore e risate, tanto che il film potrebbe rivelarsi una sorpresa al momento della classifica finale.

10. GUARDIANS OF THE TOMB (Kimble Rendall)
Caso di eco-vengeance di riflesso, questo lavoro coprodotto da Cina, Russia, Australia e Tailandia, fa dell'avventura esotica la sua attrattiva principale.
La ricerca di un esploratore in visita ad una zona sconosciuta della Cina porta all'incontro con creature mostruose a guardia di un segreto millenario.
Si esagera con la grafica computerizzata, andando a inficiare un risultato finale che avrebbe potuto essere certamente migliore.
Deliziosa la protagonista femminile Bingbing Li.

11. LO SCIAME (Just Philippot)
Opus francofono che mette in rilievo la difficile fase esistenziale di una famiglia che si regge su un lavoro tanto stravagante quanto poco ecoonomicamente gratificante: l'allevamento di cavallette. Se poi la donna che manda avanti tutto scopre che il sangue le fa crescere a vista d'occhio ecco, che la componente pseudo vampirica si fa largo all'interno del piano diegetico-narrativo.
Sangue dato, versato e agognato.
Sciami spettacolari e zillare molto penetrante, a confondere il suono naturale con quello della pura paura.

12. PLAY DEAD (Peter Wittman)

Yvonne De Carlo è una donna ancora bellissima malgrado l'età non più rosea e nutre un sentimento di rabbia nei riguardi della sorella che le portò via l'amore della sua vita.
Pertanto, alla morte della medesima, non frenerà la sua smania vindice nemmeno nei confronti delle persone alla consanguinea legate.
Per i suoi scopi si serve della magia nera e di un (una) rottweiler dai canini affilatissimi.
La pellicola, datata 1983, è un piccolo oggetto di culto, in particolar modo per le sequenze che vedono l'animale porre fine alla vita delle sue vittime (l'asciugacapelli in vasca ne è ottimo esempio).
Allo stato attuale appare tra i favoriti nella corsa per la vittoria finale!







 

 
 
 

ANIMALITA' 2024 - diario di viaggio (2)

Post n°306 pubblicato il 31 Luglio 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Si procede a piè sospinto con le pellicole che dovrebbero rinfrescare l'estate 2024 a suon di... attacchi animaleschi!!!

5. ARACHNICIDE (Paolo Bertola).

C'era attesa per questo esperimento filmico tutto tricolore, con protagonisti i deliziosi ragnetti del titolo.
Bertola punta su uno stile frenetico, emulando le matrici tipiche delle clip musicali nonché dei videogiochi d'avventura.
Il risultato è confuso, con poco spazio alla tensione e troppo alla grafica digitalizzata.
Un vero peccato, in quanto l'idea degli animaletti a otto zampe come barriera difensiva di un imprenditore dalle idee balzane non era così brutta.

6. BULLET HEAD (Paul Solet).

A riportare ritmo ed elettricità all'interno della rassegna ci ha pensato Solet, che con il suo film d'assedio e sopravvivenza ha impiegato un cast d'eccellenza in maniera funzionale ad un plot assai balzano.
Tre brutti ceffi (Adrien Brody, John Malkovich e Rory Culkin), che si barcamenano tra un espediente e l'altro, si ritrovano all'interno di un desolato capannone a tu per tu con un cagnone incattivito dalla perfidia umana.
Alcuni dialoghi fanno eco a Quentin Tarantino, molte sequenze riportano al cinema eco-vengeance tipico degli anni ottanta.
E non manca nemmanco un filo di sentimentalismo...

7. 5-HEADED SHARK ATTACK (Nico De Leon).

Se il precedente film faceva riferimento a un pescecane con tre teste era logico attendersi un continuum con l'omologo a una testa in più.
Ma il film de quo fa un doppio salto, partendo sì da quattro per poi passare a cinque fauci, in ottemperanza alla capacità di rigenerarsi del selachimorpha.
Le prede vengono sbranate di buon gusto e gli effetti (in tipico stile Asylum - casa produttrice specializzata in questo filone low budget) rendono bene l'idea.
Mettendo da parte ogni criterio e ogni indirizzo logico ci si diverte.
E non così poco.

8. 6-HEADED SHARK ATTACK (Mrk Atkins)

Stavolta le testoline son sei sin dalle prime scene, mostrando una goffa creatura che ruota più che nuotare.
Inoltre ha imparato a balzellare anche sulla terraferma, a caccia di esseri umani.
I personaggi sono uno più insopportabile dell'altro e si tifa spudoratamente per la bestia esacefala, soprattutto quando l'inseguomento avviene sulla prima parte di costa.
Insomma, se si accetta la matrice quasi fiabesca dello script e della sceneggiatura il tempo passa velocemente e in misura piacevole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

ANIMALITA' 2024 - diario di viaggio (1)

Post n°305 pubblicato il 17 Luglio 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Consueto appuntamento con la rassegna estiva presso la bollente Residenza Mco, stavolta con inizio spostato a luglio.
Il tema affrontato è quello che gira intorno agli attacchi degli animali all'essere umano, ciò che passa spesso sotto l'etichetta di animal attack, sottofilone del macrocontenitore eco-vengeance.

Primo titolo PREY - LA PREDA di Dick Maas.
Il regista degli ascensori (L'ascensore e Down) fa sì che sia un leone affamato a girare per la capitale olandese e sbranare chi incontri durante il suo incedere.
Ci sono sequenze ben girate, come quella in metroplitana, tra i passeggeri spaventati dalla presenza un po' ingombrante del bestione con la criniera, altre esageratamante schiave del supporto digitale.
Sophie van Winden sa essere sensuale anche in un contesto come questo, mostrandosi a piedi nudi e maglietta pugnace e combattiva e risultando la sorpresa più bella della pellicola.

Segue ATOMIC SHARK di Lisa Palenica.
Un pescecane infuocato dalle radiazioni nucleari semina il panico sulla costa californiana di San Diego, non soltanto perché ingoia bagnanti come noccioline ma, soprattutto, per la possibilità che possa esplodere da un istante all'altro, spazzando via chilometri e chilometri di stelle e strisce.
Il plot è quanto di più assurdo si possa immaginare ma il divertimento spensierato raggiunge buoni livelli, con l'acme nella scena dell'assaggiatore televisivo (boom!!!).
Dulcis in fundo una spruzzatina d'amore.
Ps nel cast anche Jeff Fahey.

Terzo film in gara FLYING MONKEYS di Robert Grasmere.
Se la pellicola precedente presentava una storia balzana questo fa un passo ancora più avanti.
Si immagina infatti che una specie protetta di cebi cappuccini possa modificarsi al punto di spiccare il volo!
Infatti, una giovane neodiplomata che ne ha ricevuto uno in dono si ritrova per casa un'apparente dolcissima compagnia, capace di trasformarsi in un mostro assetato di sangue umano con il calare delle tenebre.
La prima parte è carina, simpatica e nostalgica dei tempi horror che furono. Poi ci si appiattisce verso lidi di stanchissimi zeta movie da terza serata.

Ultimo film di questa prima infornata AGE OF DINOSAURS di Joseph J.Lawson.
Un ex vigile del fuoco lotta per strappare la figlia dalle grinfie di una pletora di poco amichevoli dinosauri, appena rigenerati da un esperimento genetico ipertecnologico.
Treat Williams ruba la scena senza dover strafare, tra un effettaccio e l'altro ma è Jillian Rose Reed a rendersi protagonista di una sequenza molto godibile, in pieno rimando al modello giurassico spielberghiano. Sola in un laboratorio deve nascondersi per sfuggire alla furia di alcuni animaloni in vena di ritorno su questa Terra. La tensione c'è!
Ah, dimenticavo, produce la celeberrima Asylum...




 

 

 

 
 
 

LA SANTA SETTIMANA: IT COMES AT NIGHT (2017)

Post n°304 pubblicato il 02 Aprile 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

La rassegna pasquale termina, a tarda ora come si conviene all'abitudine.
Ed epiloga con una pellicola che inquieta senza dover mostrare.
Che fa dei fantasmi la presenza più ammorbante e rendeogni passo nel locus più sicuro, ovvero la propria casa, un passo nel buio.

IT COMES AT NIGHT, di Trey Edward Shults, inscena una lotta per la sopravvivenza contro ciò che viene suggerito.
La paura si contorna di suggestioni epidemiche, ci si attende l'arrivo di zombi da un momento all'altro ma, alla fin fine, rimane confinata tra quelle mura disperse nella boscaglia più impenetrabile dello Stato di New York.

Si difende il poco che si ha, coi denti e con i fucili.
Si spara a tutto ciò che è sospetto.
E tutto appare sospetto.

Il forestiero è buono se porta cibo, è cattivo appena tossisce o dà segni di instabilità emotiva.
Fine della fiducia, fine di quel sistema di convivenza chiamato societas.

La paura prende il sopravvento, la ragione si nasconde dietro di lei.
E la parola fine appare sempre più vicina.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: EmmeKing
Data di creazione: 07/02/2013
 

OCCHIO AI COLORI!!!

Se durante la lettura dei post trovate un topolino colorato nell'incipit significa che il Cinecaffettino, in quell'occasione, ha voluto indirizzare la sua proposta ad una specifica fascia di età...
Un topino verde per ciò che riguarda gli argomenti destinati a tutti, uno giallo se le utenze di riferimento riguardano un'età di almeno 14 anni ed infine la maggiore età è consigliata se compare quello rosso.
Questo esperimento grafico è stato utilizzato nei primi nove mesi dell'anno 2016.
Dal Gennaio 2017, invece, è la proposta stessa (ovverosia il titolo del film che ha dato il nome al post) a contraddistinguere i vari suggerimenti di utenza: verde, arancione o rosso, a seconda che sia consigliabile a tutti, ai soggetti maggiori di 14 anni o infine ad un pubblico adulto.

N.B.
Essendo le proposte unicamente indicazioni personali, la legenda testé descritta va interpretata come semplice consiglio.
Sia chiaro che ognuno si comporterà sempre e solo secondo propria coscienza.

 

Ricordo che le locandine dei film, quando inserite, rappresentano immagini di esclusiva titolarità in capo ai legittimi proprietari, qui utilizzate ad esclusivo fine dimostrativo e divulgativo.
Grazie dell'attenzione  e buona lettura.

 
 

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