Il Cinecaffettino

La buona tazza di caffè...al gusto di cinema

 

NOTE DELL'AUTORE

Il Cinecaffettino è frutto dell'attività creativa, libera e gratuita dell'autore.
Il suo contenuto appartiene unicamente all'autore e ogni sua pubblicazione (in parte o in toto, commerciale o non commerciale) fuori di questa sede è vietata senza il previo assenso autorizzativo dell'autore medesimo.
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LA SANTA SETTIMANA: ACQUE MORTALI (2009)

Post n°299 pubblicato il 27 Marzo 2024 da EmmeKing
 

E' sempre tardi quando tutte le luci si spengono, tranne che nella sala di proiezione della rassegna della Santa Settimana dove, invece, danno risalto alla seconda pellicola in tabellone: ACQUE MORTALI - TOD AUS DER TIEFE di Hans Horn.

La storia è simile a tante altre, con una serie di contagi che arrivano dritti dritti dalle acque marine.
Solo che qui siamo nel Mare del Nord e la gente vomita sangue prima di lasciarci le penne.
Una creatura mostruosa sta infestando quei luoghi o sono proprio i residui tossici dell'attività umana ad aver reso quella piccola porzione di Mondo così esiziale?

La risposta arriva attraverso novantasei minuti di girato, tra sequenze ad effetto (senza eccessi di sorta) e traumi socio-familiari a ripetizione (suscita emozione in tal senso veder dare un ceffone rabbioso ad un uomo in barella, esanime, per non aver protetto a dovere la figlioletta), virando verso un epilogo piuttosto scontato ma non privo di curiosità.

In Italia questo film è stato trasmesso sulle reti satellitari e terrestri col titolo di cui in premessa mentre all'estero lo si conosce più semplicemente come Death water.
Gradevole e poco impegnativo.

 
 
 

LA SANTA SETTIMANA: THE LOFT (Erik Van Looy, 2014),

Post n°298 pubblicato il 26 Marzo 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Tardi, molto tardi.
Le luci della città sono ormai quasi esclusivamente quelle dei lampioni.
Ma la Santa Settimana inizia.


Il film in rassegna (il primo di sette film, che si susseguiranno fino alla serata di Pasqua) abbriva con una stanza ampia e luminosa, sospesa su un palazzo di lusso, sul tetto del quale spunta anche una splendida piscina riscaldata.
Alcuni uomini si interrogano sul da farsi dopo aver ritrovato il cadavere di una donna, una bellissima donna che loro tutti conoscevano, coperto di lividi e sangue, adagiato sul divano bianco del loft eponimo.
Pare di rivivere parte delle emozioni che Peter Berg ci raccontava nel suo "Cose molto cattive", con la differenza che qui non si sa chi abbia procurato la morte di Isabel Lucas, gettando sul tavolo le più svariate ipotesi, le medesime che affollano la testa degli investigatori.
Il film è interessante nel suo approccio, con una sovrapposizione di piani temporali tra analisi attaule sul campo e retrocessione ai fatti che ne stanno alla base.
Karl Urban, James Marsden, Eric Stonestreet, Matthias Schoenaerts e Wentworth Miller sono gli artefici di questa spedizione nei menadri della perversione e del vizio, ossessionati dal sesso prima e dalla paura adesso.
La solutio è assai complicata, spinge a sospettare di tutti, un po' come fanno gli stessi protagonisti, puntando sulle debolezze che sono palesi anche allo spettatore dopo qualche minuto.
Ma l'eccessiva durata rende il gioco un po' bolso, perdendo quella carica morbosa ed esplosiva che caratterizzava la prima ora di girato.


E' ancora più tardi quando i titoli di coda chiudono la prima serata di questa cinerassegna.
Le luci della città sono esclusivamente quelle dei lampioni...


 

 
 
 

Giovedì... Brividi (7 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024): POSEIDON REX (2013)

Post n°297 pubblicato il 12 Gennaio 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Finale di rassegna con quel tanto di brividi che la computer grafica di POSEIDON REX possa offrire.
Pertanto si lasci da parte l'idea di effetti prostetici o di sangue finto, ci si metta il cuore in pace sulla credibilità del mostro preistorico risvegliato da incauti cercatori d'oro.
Siamo nel regno della finzione, nel vero senso del termine, laddove ciò che si appalesa è davvero il frutto di scelte legate ad un universo videoludico più che prettamente orrorifico.

Il film de quo è diretto da Mark Lester, girato nelle spettacolari baie naturali del Belize e concentra quasi tutte le sue attenzioni sugli afflati avventurosi della narrazione.
Il protagonista Jackson (Brian Krause), scampato per miracolo al primo attacco del bestione dei mari, diventa bersaglio dei malavitosi che gli avevano intimato, sotto minaccia di morte, di recuperare preziosi tesori nascosti del tempo dei Maya.
Al suo fianco, nel tentativo di sopravvivere sia all'animale gigantesco che ai mercenari senza scrupoli, si schiera la biologa marina Sarah (Anne McDaniels).

L'inizio è di quelli troppo brutti per essere veri, con un'animazione degna di videogiochi al pari del vetusto Commodore 16.
Poi si schiude una delle uova recuperate sul fondale oceanico e ne esce un simpatico dinosaurino, regalando così un esprit nouveau all'intera rappresentazione cinefila.

Da lì in poi perlomeno non ci si annoia, complice altresì una durata di poco superiore all'ora di girato, grazie anche alle riprese naturalistiche mozzafiato.

Sul versante sexploitation, al contrario, la trama perde troppo presto l'incantevole Candice Nunes e la dottoressa citata dianzi non offre che una tenuta atletica invidiabile, non arrivando a togliersi che i sandali in una scena d'amore (sic).

Poseidon Rex, in sintesi, può vedersi con la consapevolezza di assistere ad uno spettacolo leggero e votato al puro e semplice entertainement a tema giurassico.
E con tale stato d'animo ha scritto la parola fine al piccolo festival a cavallo tra il 2023 e il 2024.

Buon anno!

 

 
 
 

Giovedì... Brividi (7 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024): IL MASSACRO DELLA GUYANA (1979)

Post n°296 pubblicato il 07 Gennaio 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Siamo nel 1979.
René Cardona jr.confeziona in tempi strettissimi un film sui fatti drammatici legati al suicidio(-omicidio) di massa avvenuto in Guyana il 18 novembre dell'anno precedente.
Più di novecento individui, quasi esclusivamente americani, persero la vita dopo aver ingerito una bevanda a base di cianuro in una comunità retta da un predicatore sedicente messia nei pressi di Georgetown.
Il regista messicano si offre di ricostruirne la vicenda, con ampia concessione ai suoi aspetti più truci: le punizioni a chi disobbedisce alle regole del Campo, tra frustate sanguinose, corpi elettrificati, fosse riempite di serpenti senza dimenticare le umiliazioni pubbliche (il sesso esibito in piazza da due giovani rei di aver fornicato senza essere uniti in vincolo matrimoniale).

L'ottimo Stuart Whitman impersona il folle James "Jim" Jones (qui Johnson), leader di una setta devota a lui prima ancora che a Dio, disposta anche al sacrificio finale pur di soddisfare la sua bramosia cristologica.

Resta negli occhi, oltre alla tristezza sconfinata della morte procurata a creature in fasce, la tremenda sparatoria sulla pista d'atterraggio di Port Kaituma.
Un bagno di sangue che arresta il fiato visione dopo visione.

Gli interpreti sono eccellenti.
Oltre al già citato Whitman, vanno citati soprattutto Yvonne De Carlo, Hugo Stiglitz (vero attore feticcio di Cardona), Gene Barry e Joseph Cotten, ognuno capace di calarsi perfettamente in un sistema diegetico che riporta a più riprese dentro ai lager di memeoria nazista.

IL MASSACRO DELLA GUYANA (Cult of the damned) partecipa di quel (non esiguo) numero di pellicole che le piccole emittenti private d'antan trasmettevano a ciclo continuo, per la gioia di tutti coloro che del genre si cibavano, scrivente compreso.
Ora, invece, le sue apparizioni sono rarissime e serve il supporto fisico per goderne gli afflati così pregnanti.
Ma ne vale la spesa.

 
 
 

Giovedì... Brividi (7 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024): IL MOSTRO DEL MUSEO DELLE CERE (1969)

Post n°295 pubblicato il 30 Dicembre 2023 da EmmeKing
 

Spesso, in tempi ormai remoti, capitava di accendere il televisore alle tre del pomeriggio, giusto prima di iniziare a studiare o al rientro dall'orario prolungato scolastico.

Spesso capitava di trovarsi innanzi a film i cui dialoghi saltavano, le cui immagini passavano allegramente dal(lo sbiadito) colore al bianco e nero, già iniziati ma che comunque si seguivano senza alcuna difficoltà.
Il MOSTRO DEL MUSEO DELLE CERE (Nightmare in wax), di Bud Townsend, era uno di quelli.

Semplice nella sua esposizione, facile da prevedere nel suo svolgimento diegetico, sceneggiato come un dramma dalle tinte rosse e nere, laddove il rosso più che con il sangue s'identifica con il colore della rabbia del protagonista (Cameron Mitchell) per essersi visto deturpare il volto da un gesto inconsulto dell'odioso produttore cinematografico per cui lavorava.
Architettare un elaborato e diabolico piano di vendetta appare la soluzione più elementare per l'ex truccatore sfigurato, nel frattempo divenuto proprietario di un inquietante museo delle cere.

Non brilla di sicuro per inventiva questa pellicola di fine anni sessanta, malgrado offra delle buone prestazioni in ambito recitativo (oltre al già citato Mitchell, Scott Brady e una deliziosa Anne Helm), rifacendosi a miti e stilemi dell'orrore risaputi e precedenti.

Ma, tornando alla premessa, raccoglie quelle emozioni proprie dell'alveo del rassicurante che tanto servono all'animo umano, quelle che riescono a farci precipitare in un limbo temporale nel quale stiamo ancora facendo merenda con latte e biscotti.
;-)

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: EmmeKing
Data di creazione: 07/02/2013
 

OCCHIO AI COLORI!!!

Se durante la lettura dei post trovate un topolino colorato nell'incipit significa che il Cinecaffettino, in quell'occasione, ha voluto indirizzare la sua proposta ad una specifica fascia di età...
Un topino verde per ciò che riguarda gli argomenti destinati a tutti, uno giallo se le utenze di riferimento riguardano un'età di almeno 14 anni ed infine la maggiore età è consigliata se compare quello rosso.
Questo esperimento grafico è stato utilizzato nei primi nove mesi dell'anno 2016.
Dal Gennaio 2017, invece, è la proposta stessa (ovverosia il titolo del film che ha dato il nome al post) a contraddistinguere i vari suggerimenti di utenza: verde, arancione o rosso, a seconda che sia consigliabile a tutti, ai soggetti maggiori di 14 anni o infine ad un pubblico adulto.

N.B.
Essendo le proposte unicamente indicazioni personali, la legenda testé descritta va interpretata come semplice consiglio.
Sia chiaro che ognuno si comporterà sempre e solo secondo propria coscienza.

 

Ricordo che le locandine dei film, quando inserite, rappresentano immagini di esclusiva titolarità in capo ai legittimi proprietari, qui utilizzate ad esclusivo fine dimostrativo e divulgativo.
Grazie dell'attenzione  e buona lettura.

 
 

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