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La scrittura d’oro di Alice: "Spero un giorno di incontrare Panahi"

Post n°14481 pubblicato il 21 Maggio 2018 da Ladridicinema
 

CANNES - Il nostro tricolore italico, nel nome del cinema, ha calcato ripetutamente il palco della cerimonia di assegnazione del Palmarès di Cannes 71, molti infatti anche i nostri artisti chiamati a consegnare i premi. Prima in ordine di uscita, una Asia Argento carica di turbamento e rabbia, che usa il palco, oltre che per premiare la miglior Interpretazione femminile, anche per ribadire la sua storia e la sua adesione al movimento #meetoo, con un riferimento esplicito a Harvey Weinstein: “Nel ’97 sono stata stuprata da lui, avevo 22 anni e Cannes era il suo territorio di caccia, ma prevedo non sarà più il benvenuto. Stasera ci sono sedute in sala persone che hanno permesso succedessero queste cose ma ci sono anche persone che non permetteranno che succeda ancora. Sappiamo chi siete e non vi permetteremo di farla franca. Dobbiamo aiutarci perché non accada mai più qualcosa di così indegno”. Ha poi consegnato la Palma d’oro all’attrice kazaka Samal Yeslyamova per Ayka

Da un messaggio direttissimo di una figlia d’arte, ad un’altra figlia d’arte, Chiara Mastroianni, chiamata a premiare uno dei nostri due riconoscimenti più prestigiosi, insieme a quello a Marcello Fonte, miglior attore per Dogman, premiato dal "saltimbanco" Roberto Benigni: ha infatti preso la Palma d’Oro per la miglior sceneggiatura Alice Rohrwacher per Lazzaro Felice, ex equo con Nader Saeivar, sceneggiatore del film di Jafar Panahi, insieme a Serebrennikov uno dei due registi che per motivi politici non è potuto essere presente personalmente a Cannes. Del premio alla materia della scrittura e della “condivisione” con l’autore iraniano, Alice Rohrwacher, salita di corsa su per le scale del Gray d'Albion direttamente dalla sala stampa del Palais del Cinema, ci ha detto: “Un premio alla sceneggiatura, quello per Lazzaro Felice, che vive attraverso un processo, che dice come sia possibile fare film liberi, che escono dalle regole ordinarie della sceneggiatura. La giuria al femminile ha sottolineato che la parte strana di questo mestiere è legittima, questo mi rende molto felice. Purtroppo Panahi non lo conosco personalmente, ma conosco il suo cinema ed è stato un regalo grande poter condividere questo premio con lui. Mi sembra che la cosa da sperare sia di poterci incontrare, che questa situazione cambi e che, se ci sarà mai un altro festival in cui potremo essere vicini, si possa trascorrere del tempo insieme”. 

Sul palco della cerimonia, prima dell'incontro "in notturna" con i giornalisti arrivati alla spicciolata in albergo dopo la premiazione, Alice ha voluto riservare un: “Grazie a tutti, al Festival di Cannes di avermi invitata nuovamente. Grazie a Frémaux e a questa incredibile giuria, con l’incredibile presidentessa, a Tempesta Film, a Carlo Cresto-Dina e Rai Cinema. Questa sceneggiatura era bislacca e loro hanno preso seriamente queste parole scritte. Grazie ad Adriano che ha accettato la mia avventura e mi ha seguita”. Sceneggiatura e interprete uniti da una sorta di cordone ombelicale, che la regista ha così commentato a quattr'occhi: “Avere un premio per una sceneggiatura vuol dire avere un premio per qualcosa che non esiste finché il film non viene fatto. E quindi le persone da ringraziare sono tutti quelli che hanno dato vita a qualcosa che non sarebbe esistito, che sarebbe rimasta parola morta, orfana. Più che mai quando ho capito che questo alla sceneggiatura era il premio per Lazzaro, ho pensato proprio che non potesse esistere senza riconoscere tutto il resto del mestiere intorno al film. Un premio alla sceneggiatura è molto difficile non poterlo dedicare a chi questo film l’ha fatto, che ha soffiato la vita in quelle parole. Sul palco l’ho dedicato alle persone che mi hanno presa seriamente, forse la cosa più importante. E quando parlo di serietà non parlo di noia o forma, ma quella che solo i bambini sanno avere, quella di chi gioca, non di chi emula un gioco. La serietà di chi gioca è primordiale”. 

Quattro anni dopo, secondo riconoscimento a Cannes per Alice, che nel 2014 era stata insignita del Grand Prix Speciale per Le meraviglie: questa edizione 71 del Festival la premia per un aspetto specifico e autorale, tutto farina del suo sacco, la sceneggiatura, complessa stesura per Lazzaro Felice, che racconta sì una storia, ma soprattutto scrive un concetto, quello della purezza, che sembra quasi impensabile riuscire a scrivere per pagine e pagine di sceneggiatura, e invece lei ha avuto questa abilità, che già alla visione del film non aveva lasciato indifferenti, proprio per la complessità di scrivere, senza sospensioni, senza impalpabilità, senza voli pindarici, a dare un corpo concreto, quello di Lazzaro, l’esordiente e poetico Adriano Tardiolo. “Questa è la storia di un giovane innocente e del suo viaggio nel tempo – ha continuato Rohrwacher. Cerco questo sguardo, il ripartire da una semplicità non troppo elaborata, perché nella semplicità trovo la profondità, cose che cerco anche in chi collabora con me al film. Adriano ha in sé qualcosa fuori dal tempo, come se fosse al di fuori di ogni epoca e soprattutto è riuscito con un grande lavoro ad esprimere la chiarezza di un personaggio che poteva essere davvero ridicolo ma è stata quella anche la sfida. Io credo che tutto ciò che ci imbarazza abbia un grande potenziale, perché se viene fatto seriamente smette di imbarazzarci e lui ha avuto una grandissima fiducia in Lazzaro e non l’ha mai giudicato, quindi non essendosi mai imbarazzato lui, è riuscito a trasmettere innocenza”. 

Dalla sceneggiatura alle immagini fino al premio, adesso il film si consegna al pubblico - per l’uscita fissata il 31 maggio. Alice Rohrwacher lo immagina: “spero capace di rispettare il grandissimo circo di persone e situazioni così differenti messe insieme; se così sarà, sarà anche un pubblico molto differenziato e dunque numeroso”. Oltre all’uscita italiana in sala, "Hollywood Reporter" anticipa che il film sarebbe stato acquistato da Netflix per i mercati americani, cosa che però la regista stessa non sapeva: “Sono giorni molto avventurosi, non ho per ora avuto il tempo di apprendere queste notizie”. 

 
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