CINEMA PARADISO

Se Facebook controlla le chat da Il journal.it


Di alessandra modica • 15 lug, 2012Facebook lotta contro la pedofilia. Ma lo fa da solo, e violando la privacy dei suoi utenti, che non stanno gradendo molto.
Sicurezza versus privacy. Difficile stabilire cosa far prevalere. Soprattutto quando la posta in gioco è la possibilità di arrestare dei pedofili.Facebook, il social network più usato al mondo, sembra aver fatto la sua scelta, senza però consultare preventivamente i suoi utenti.Pochi giorni fa, infatti, Joe Sullivan, il chief security officerdell’azienda di Mark Zuckerberg, ha raccontato all’agenziaReuters di aver contribuito all’arresto di un pedofilo tramite Facebook, utilizzando un software intelligente, in grado di selezionare le conversazioni private tra gli utenti ritenute sospette per via della differenza di età tra i profili e per l’impiego di alcune frasi considerate “a rischio”. Le conversazioni selezionate vengono poi controllate da degli operatori, che hanno quindi la possibilità di ‘sbirciare’ nella ‘vita virtuale’ degli utenti per capire bene se si tratta di un pedofilo o meno. Un sistema definito dallo stesso Sullivan quasi infallibile.La rivista Mashable, però, si chiede fino a che punto sia accettabile questa pratica che consiste, di fatto, nell’andare a controllare le chat degli utenti e indagare sul loro operato senza alcun mandato giudiziario. La lotta alla pedofilia e la necessità di creare un web più sicuro secondo molti non sono motivazioni sufficienti per violare la privacy degli internauti senza avere reali sospetti.E nonostante Facebook sia la vetrina della vita dei suoi utenti, le stesse persone che sono disposte a pubblicare proprie foto, pensieri, emozioni, su una bacheca condividendole con amici e non, probabilmente non sono disposte ad accettare che Zuckerberg e la sua squadra controllino i loro contenuti privati. Nemmeno per scopi “nobili”.