Scritto il 16.07.2012 in
News - TAG:
Cinema,
crisi economica,
film,
romaDe Sica e
Sophia Loren, Fellini e Scorsese,
Liz Taylor e
Sylvester Stallone sono tanti gli attori e i registi che hanno scelto Cinecittà come location per le riprese di
film memorabili. Gli Studios, privati da 15 anni, hanno subìto un brusco calo e il loro valore è sceso quasi della metà rispetto agli anni passati, ancora una volta, per colpa della
crisi economica e degli alti costi di produzione.Una battuta d’
arresto a cui sarte, tecnici, elettricisti, tecnici e impiegati dicono “no” da tempo, lottando e occupando anche in questi giorni gli studi, al fine di ottenere delle sovvenzioni dal ministero per i Beni Culturali e assicurarsi così la sopravvivenza. Cinecittà dopo le ultime grandi produzioni di “
Habemus Papam”, “Magnifica presenza”e “Posti in piedi in paradiso” ha visto le sue strutture impiegate solo per girare spot pubblicitari, show e reality televisivi.Una “fabbrica dei sogni, in cui non c’è niente che non si possa realizzare” scrive il sito ufficiale, e che rappresenta l’italianità all’estero con i suoi istituti, dal Centro Sperimentale di Cinematografia alla Cineteca Nazionale, dal celebre Istituto Luce fino alla rinomata Scuola nazionale di
Cinema; è un patrimonio storico da proteggere.A questo grido dall’allarme risponde il
cinema francese e internazionale, molti artisti arrivano in soccorso partecipando all’iniziativa dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici per salvaguardare la Hollywood nostrana. Dopo la lunga lista di professionisti italiani, fra cui Scola e Tornatore, anche i nomi di Bertrand Tavernier, Costantinos Costa Gravas, Claude Lelouch e Coline Serreau figurano tra gli ultimi firmatari dell’appello Anac.Cinecittà è espressione della
cultura italiana; non può e non deve diventare la triste storia di un “Nuovo
cinema paradiso”: dimenticato, abbandonato alla miseria, demolito. Michela Riefolo