L'attore televisivo replica alla rubrica sull'Espresso dello scrittore, che attaccava il buonismo della produzione televisiva nazionale. "Ho raccontato storie di denuncia sconosciute ai più e ho lottato contro la censura. Non si deve generalizzare"di Beppe Fiorello
Dopo l'articolo di Roberto Saviano: "
Quanto buonismo nelle nostre fiction ", l'attore Beppe Fiorello ha replicato inviandoci questo messaggio su Twitter. Pubblichiamo qui la sua opinioneCapisco la critica e le osservazioni sulla fiction italiana, ma come ho detto altre volte non accetto generalizzazioni. Personalmente ho raccontato storie importanti e talvolta scomode. Il manifesto allegato nel tweet precedente riguarda un tv Movie di circa sette anni fa. Raccontò la storia (insabbiata per vent'anni) di Graziella Campagna. Tutti sapevano nessuno parlava e proprio per questo la fiction venne censurata dall'allora Ministro della giustizia che disse: "Questa fiction turba la serenità dei magistrati". Assurdo.Il tweet di Beppe FiorelloQuella censura però non venne denunciata da nessuno. Soltanto io, il regista, la stessa Rai e De Cataldo (che non c'entrava nulla con il progetto) lottammo affinché quella scomoda verità andasse in onda.Furono oltre sette milioni i telespettatori che poterono constatare quanto accadde alle spalle di una famiglia che non c'entrava nulla con il sistema Mafia e perse atrocemente una figlia di diciassette anni.