Stefano Stefanutto Rosa28/03/2014
“Facciamo i conti con il nostro desiderio e la nostra sessualità, con il pretendere piacere, rovesciando quell’immagine che vede le donne subire o accontentare il piacere maschile”, avverte Monica Stambrini, una delle 11 registe che hanno dato vita al gruppo Le ragazze del porno con l’obiettivo di lavorare insieme a un film composto da 10 corti porno/erotici.In My Sex, le cui riprese inizieranno a luglio, ogni autrice sarà libera di scegliere un'estetica e un punto di vista, di lavorare su fiction, gonzo, documentario o videoarte, senza censure.Seratina di Anna Negri, Mano di velluto di Regina Orioli eQueen Kong di Monica Stambrini saranno i primi corti girati grazie al finanziamento dal basso raccolto in due mesi.Si comincia con la vendita di opere d’arte, il 29 e 30 marzo a Roma presso lo Studio Delogu (via Natale del Grande 21), la prima delle iniziative di crownfunding presente su
Indiegogo. Corti destinati a un pubblico sia femminile sia maschile che raccontano una molteplicità di orientamenti e atteggiamenti, di genere. A firmarli saranno inoltre Mara Chiaretti, Erika Z. Galli e Martina Ruggeri per Industria Indipendente, Tiziana Lo Porto(ideatrice del progetto), Titta Cosetta Raccagni, Lidia Ravviso, Emanuela Rossi, Slavina e Roberta Torre. Hanno tra i 25 ai 70 anni, lavorano professionalmente nel cinema e nella televisione, ma anche nel teatro e nella video arte.“Nasce da una mia precedente collaborazione in Svezia a un’antologia di corti erotici, Dirty Diaries, realizzati da Mia Engberg, regista che ha scritto un manifesto sul ‘porno praticabile’ - spiega la giornalista Tiziana Lo Porto, ideatrice del progetto - Penso ad altri progetti simili diretti in Spagna da Erika Lust, in Francia dalle autrici di X-Femmes, in Usa da Annie Sprinkle e in Danimarca dalla casa di produzione Zentropa di Lars von Trier. In Italia non esiste nulla di riconducibile a quelle esperienze”.Emancipazione dunque da un genere sempre pensato e diretto da uomini. “Il porno mainstream è noioso e omologato, , eppure negli anni ’60 era ben altro - dice Anna Negri - E’ giusto allora sperimentare che cosa accade se a girarlo sono le donne, perché la visione femminile dell’erotismo e del desiderio è scarsamente rappresentata”.In questa antologia di corti pensati autonomamente, non dunque un film a episodi, 'Le ragazze del porno' hanno cercato di coinvolgere altre registe, come Lina Wertmüller e Giuliana Gamba, che per ora preferiscono aspettare i primi passi del progetto.“La parola ‘porno’ usata impropriamente, ha finito di caricarsi di un’accezione negativa dove non c’è spazio per l’erotico. Una parola che va allora rivalutata. E’ triste che una sfera così importante della vita di ciascuno sia relegata solo al ‘trash’ - continua Anna Negri - Credo che sia più trasgressivo dare una rappresentazione celebrativa della sessualità. Con i nostri corti vogliamo liberare anche gli uomini da una sessualità performativa, a volte degradata e standardizzata”.Il progetto ha trovato difficoltà tra i produttori, non tanto per il tema affrontato quanto per la congiuntura economica del momento e per la proposta di un film composto da tante autrici. Quali interpreti per le scene di sesso esplicito? Possibilmente non pornoattori, per poter offrire la varietà dei corpi e degli approcci alla sessualità. E nei primi contatti si sono presentati danzatori.Da oggi My Sex è sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo per la raccolta fondi: si va dai 5 euro con cui si diventa socio de Le ragazze del porno con un bacio virtuale ai 1000 euro come coproduttore del film, con invito a cena insieme alle registe, menzione nei titoli (facoltativa), DVD del film, invito sul set, alla festa di fine film e all’anteprima, t-shirt e socio.