CINEMA PARADISO

5 cose che a Cannes non cambiano mai da coming soon


14 maggio 2014Federico Gironi
 A essere onesti, qualche novità c'è stata.La sala stampa wi-fi dalla quale sto scrivendo è stata parzialmente rinnovata, per la felicità delle tasche di qualche interior designer che ha lavorato con la mano sinistra. Il personale di sala della Salle Debussy, con mio enorme scorno, è cambiato: e non ho potuto ricevere i saluti da habitué degli scorsi anni, che mi facevano sentire a casa e un po' tronfio.E poi, last but not least, in testa alla prima proiezione per la stampa del film d'apertura, Grace di Monaco, qualcuno ha dimenticato di mettere la storica sigla d'apertura del Festival, quella con le scale che salgono fino al cielo, immortalata anche da Brian De Palma nel suo meraviglioso Femme Fatale.Eppure, tanto per non smentire chi borbotta che tutti gli anni a Cannes (o a Venezia, o a Berlino...) è sempre tutto uguale, sulla Croisette ci sono delle certezze incrollabili, la cui improvvisa sparizione turberebbe assai di più dell'effetto deja-vu garantito dalla loro ricorrenza.Ecco, allora, le 5 cose che a Cannes non cambiano mai: 1 - Quelli che in fila ti spingono e sgomitano:Sono spesso tra i più affermati nel loro settore, ansiosi di sfruttare al meglio il privilegio garantito loro da tesserini che gli garantiscono la massima priorità e di conquistare la poltrona sulla quale siedono da anni e che ha preso la forma del loro fondoschiena.2 - Gli ambulanti che vendono Liberation davanti al Palais:Non ho mai capito se è un tizio solo, magari geneticamente replicato in perfetti cloni, oppure sono tanti e diversi ma vestiti uguali e addestrati all'utilizzo di un solo tono di voce. Fatto sta che non li ho mai visti vendere una copia.3 - Giovani e meno giovani che, da mattina a sera, elemosinano biglietti ostendando la scritta "Une invitation s'il vous plait":Li ammiro, profondamente e sinceramente. Sfidano intemperie, intemperanze, ignoranze e trombi al polpaccio in attesa di un gesto generoso da parte di qualche noncurante riccastro o distratto giornalista. Mi ripropongo di far qualcosa per loro, quest'anno.
4 - Gli effluvi di aioli, burri e frutti di mare di fronte ad ogni ristorante:Passi di lì, solitamente affamato come un lupo, e provi allo stesso tempo una sensazione di acquolina e repulsione, più spesso solo la prima delle due. Passi di lì, e anche se non ti fermi sembra che ti abbiano cucinato alla provenzale per il resto della giornata.5 - Lo struscio sulla Croisette:L'andirivieni di macchine di lusso, l'ondeggiare di giovani o attempate socialite su tacchi rigorosamente troppo alti, le panze, i velli e le catene dei loro compagni, i ragazzotti appollaiati a commentare: ché la via principale di Cannes è la versione dal conto in banca a 6 zeri di un qualsiasi corso di paese.