CINEMA PARADISO

Il sindaco Marino: «Al Teatro dell’Opera vincerà il merito non il diktat di pochi» da il tempo


I sindacati gli hanno dichiarato guerra, ma il sindaco non arretra di un passo: «Abbiamo seguito tutte le vie della democrazia, abbiamo chiesto ai sindacati di fare un referendum, e a stragrande maggioranza hanno accettato il nuovo piano industriale: per 15-18 persone dobbiamo chiudere un teatro?», si è chiesto Marino, intervistato da Maria Latella a SkyTg24, in merito ai 182 licenziamenti tra orchestra e coro del Teatro dell'Opera di Roma, decisi il 2 ottobre dal Cda dell'ente, da lui presieduto e in riferimento ai lavoratori che non hanno accettato il Piano industriale. Il primo cittadino di Roma ha poi aggiunto: «Dobbiamo andare avanti e scegliere orchestrali e coristi sulla base del merito». E questo è il cardine della decisione presa di comune accordo con il sovrintendente Carlo Fuortes: il merito, non la certezza del posto nella buca dell’orchestra. Una presa d’atto certamente coraggiosa, che però, come hanno sottolinato gli stessi Marino e Fuortes all’indomani delle lettere di risoluzione del contratto inviate a musicisti e coristi, non significa voler mandare a casa nessuno. Anzi, con un aumento del 20 per cento di produttività, i compensi rimarrebbero dello stesso livello. L’ottimizzazione del costo del lavoro, resasi improcrastinabile per il gravissimo buco finanziario del Costanzi, permetterà allo storico e prestigioso Teatro romano, atteso dalla prima del "Rigoletto" il 21 di questo mese, di non chiudere i battenti. «Negli ultimi anni tra il 2008 e il 2013 Roma ha dato un contributo di 107 milioni di euro al Teatro dell'Opera, e sono stati creati debiti per 29 milioni», ha spiegato il sindaco. «Io ho voluto dialogare con il Governo, che offre a tutti i teatri lirici in crisi, la possibilità di accesso a una legge in merito», ha detto ancora Marino, ricordando poi gli scioperi di quest'estate a Caracalla, voluti dai sindacati Slc-Cgil e Fials Cisal.Certo è che i sindacati, reduci da un’assemblea unitaria e da un sit-in, non intendono mollare la presa: intendono impugnare i licenziamenti ed aprire un tavolo di confronto. Ma la strada sembra ormai tracciata, e non sono ammessi ripensamenti.Intanto, il Teatro dell’Opera, venerdì sera si è trasformato nella location d’eccezione per un mega evento organizzato dalla maison francese Hermes. Il famoso marchio di moda ha voluto festeggiare il lancio del nuovo portale dedicato alla seta (www.lamaisondescarrés.com) con uno sfavillante «Ballo di seta». Tra foulard di seta in tutte le salse e mascherine-invito in stile veneziano. Per una sera il Teatro è tornato a splendere.Paolo Musiello