CINEMA PARADISO

Mr Morgan


Matthew Morgan è americano e vive a Parigi come il protagonista del celebre film. Tre anni prima ha perso la moglie e da allora si trascina per la città e nella vita, aspettando soltanto il momento giusto per farla finita. Cocciuto e refrattario al prossimo quanto alla lingua francese, Matthew incontra Pauline Laubie, giovane insegnante di cha cha cha orfana di padre. La distanza anagrafica viene riempita molto presto da un affetto sincero, lunghe promenade, pranzi in panchina e cene solenni, in cui Matthew e Pauline aprono i loro cuori e confrontano le rispettive paure. Ma a Pauline non riesce il miracolo di 'trattenere' Matthew, che sprofondato dal dolore cerca riparo nella morte. Sopravvissuto ai sonniferi e al tentativo di suicidio, l'uomo riceve in ospedale la visita dei figli, Karen e Miles, che equivocano la relazione tra il padre e Pauline. Anni di silenzi, rancori e recriminazioni sembrano aver congelato per sempre il cuore di Matthew e quello dei suoi figli. A volte una buona storia, una bella città e dei bei personaggi non sono sufficienti a fare un film di successo. Mister Morgan si iscrive nell'ordine e spreca il romanzo di Françoise Dornier, "La douceur assassine", preferendo uno sguardo straniero, accomodato sui cliché. Commedia umana e dramma familiare con vista sulla Tour Eiffel, Mister Morgan osserva il procedere affettivo tra un anziano professore in impasse e la sua musa ballerina. Sandra Nettelbeck, regista tedesca di Ricette d'amore, versione originale del più celebre Sapori e dissapori, mette mano al romanzo da invasore e ne realizza una versione esotica che trasforma un vecchio professore parigino in un americano ordinario e una vendeuse in un'insegnante di cha cha cha, che si sognadanseuse classique e ignora sorprendentemente chi sia Rudolf Nureyev. Le parigine lo sanno già in età prescolare ma sorvoliamo clementi. Confermati, nel romanzo come nel film, sono gli anni che separano Matthew e Pauline e la solitudine che condividono. Chiuso in una bolla di narcisismo personale e culturale l'uno e piena di una fiducia naïve e senza increspature l'altra, diventa impossibile 'resistersi' e resistere alla tentazione di colmare il vuoto, avviando una relazione inedita (e illibata) che costruisce il film come una beffa. Perché la Nettelbeck si abbandona al sentimentalismo e abbandona a metà il tema della senectutem e lo spazio di libertà che si sono conquistati quelli che come Mister Morgan non hanno più niente da cambiare e vorrebbero solo arrendersi con onestà e con stile. Così Mister Morgan naviga a vista, senza disciplina, senza direzione e senza il controllo emotivo dei dialoghi, dei personaggi, dello spazio. Lungo la strada si sovraccarica di una figlia shopaholic, un figlio scontroso e una liaison sentimentale, che ingolfano il motore fino a spegnerlo. Nella commedia pesante o nel dramma leggero della regista tedesca non c'è una sola battuta in grado di raccontare i personaggi, di drammatizzare due anime fragili in equilibrio sul ciglio del proprio tempo e della propria età. Meglio ripiegare su Paris, la Tour Eiffel, le vin rouge, la baguette e a un abusato verso di Leonard Cohen, dopo il quale la noia ha davvero il sopravvento. A guardarsi intorno senza trovare alcunché di interessante, tranne l'uno per l'altra, sono Michael Caine e Clémence Poésy stonati sopra una panchina e davanti a un immangiabile hot dog.