CINEMA PARADISO

Insieme per forza


Jim e Lauren sono entrambi genitori single con figli. Lui, vedovo, ha due figlie che ha cresciuto come maschiacci, lei, divorziata, ha due maschi in cerca di una figura paterna. Si incontrano in un primo appuntamento dopo essersi conosciuti online e l'esito è disastroso. Il destino però li fa reincontrare, questa volta con tutte le rispettive famiglie a carico in un'incredibile vacanza in Africa nella quale devono fare buon viso a cattivo gioco e rimanere forzatamente tutti insieme.Esiste uno "stile Sandler", affinato negli anni '90 con film giovanili in cui il furore violento ed eccessivo alimentava di rabbia una comicità iperbolica, e poi negli anni 2000 gradualmente approdato su lidi sicuri e innocui (anche grazie alla collaborazione sempre più solida con Frank Coraci). Erano film, i primi, dotati di una vitalità che suppliva alle deficienze di scrittura ma quell'idillio furente è durato poco, un pugno di lungometraggi dalla godibilità sempre calante. In seguito, nonostante qualche sporadico exploit autoriale, Sandler ha virato nel cinema per tutta la famiglia con film acquietati in cui la sua rabbia comica veniva stemperata in un umorismo decisamente più canonico, declinazione corretta di ciò per cui era noto.Così anche Insieme per forza risponde al canone fissato una volta per tutte dal successo di Un weekend per bamboccioni: una famiglia intera messa in scena in un momento di vacanza, genitori infantili quanto i figli e questi ultimi decisamente in secondo piano rispetto alle avventure dei più grandi. A tutto ciò Insieme per forza aggiunge una linea romantica, l'espediente centrale infatti è quello delle famiglie allargate, raccontare la realtà sempre più imponente di madri single e padri single, ognuno con i propri figli che uniscono le due famiglie.A vedere il bicchiere mezzo pieno si potrebbe dire che quel che il cinema recentissimo cui prende parte Adam Sandler cerca di fare è raccontare in diverse fogge e da diversi punti di vista la realtà delle famiglie americane medie, da quelle compatte e tradizionali a quelle più moderne nella loro struttura, indugiando sia sul rapporto difficile con i figli sia sulla critica al modernismo. Ma sarebbe decisamente troppo per un cinema così svogliato pigro e smaccatamente commerciale. Non che ci sia da stupirsi davanti ad un film che si adopera principalmente per attirare pubblico e solo marginalmente per raccontare qualcosa di interessante, ma da qualcuno che sembrava pronto a rompere diverse regole con il suo umorismo allineato più con i fratelli Farrelly che con il perbenismo familista, la metamorfosi è particolarmente difficile da accettare.