CINEMA PARADISO

«The Newsroom», la serie tv utile (anche) ai giornalisti da corriere.it


 La fiction sul giornalismo Usa potrebbe essere uno strumento di aggiornamento professionale, tanto che l’Ordine dovrebbe trasformarne la visione in un corsodi Aldo Grsso shadowUna modesta proposta. I giornalisti italiani devono frequentare i corsi di formazione resi obbligatori da una legge che riforma gli Ordini professionali. Partecipando a corsi ad hoc, organizzati dall’Ordine, o ad altri eventi formativi riconosciuti, il giornalista deve acquisire nell’arco di un triennio 60 crediti formativi, con un minimo di 15 crediti annuali. Siccome i pochissimi corsi gratuiti sono già tutti esauriti (suscitando non poche polemiche), ne vorrei consigliare uno: «The Newsroom», la serie firmata da Aaron Sorkin. Negli Usa è già in onda la terza stagione; da noi, su Rai3, è visibile la seconda (giovedì, 23.15). Com’è noto, la serie racconta il lavoro della redazione giornalistica di un programma d’informazione: Will McAvoy (Jeff Daniels) è il carismatico anchorman della trasmissione «News Night», affiancato dalla produttrice Mackenzie McHale (la sua «coscienza professionale») e da una squadra di giovani giornalisti che affrontano con grande passione le insidie e le gioie del mestiere. La missione di Will è quella di trasformare il suo programma in uno strumento d’informazione a servizio dell’elettorato e dunque della società americana, senza curarsi troppo degli ascolti.   È vero, «The Newsroom» non è piaciuta molto ai «veri» giornalisti che hanno intravvisto nella fiction un astratto e idealizzato trattato sulla professione, una sorta di lezioncina su come svolgere il proprio lavoro, sentendosi chiamati in causa soprattutto perché la serie si sofferma spesso su come gli organi d’informazione non abbiano coperto con l’adeguata accuratezza e imparzialità vicende importanti e recenti. Ma proprio qui, nel senso di inadeguatezza tra un modello ideale e la vita di tutti giorni, si possono scovare i crediti formativi. Per di più «a gratis», su una tv generalista. Dimenticavo: il titolo del corso è il seguente: «Come garantire un’informazione di qualità, semplicemente facendo bene il proprio lavoro».29 novembre 2014 | 08:17