CINEMA PARADISO

L’italiano di Capatonda, tra Verdone, Limitless e Fight Club


Andrea Guglielmino22/01/2015
“Cosa riusciresti a fare con il 2% del tuo cervello?”. Fa il verso un po’ a Limitless, l’action con Bradley Cooper di qualche anno fa, ma anche a Fight Club e a mille altre pellicole di culto Italiano medio, il primo vero film di Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda, conosciutissimo per le sue performance sul web e in tv (Mai dire Gol all’origine di tutto) ricche di trovate divertenti e umorismo surreale. La pellicola esce con medusa in 400 copie il 29 gennaio e, al contrario di tanti omologhi cresciuti sul web e approdati con fatica al grande schermo, fa molto ridere - grazie a un ottimo lavoro di sceneggiatura che incastone le gag in una trama perfettamente bilanciata - facendoci anche riflettere su alcuni aspetti della cultura del nostro paese. Vegano ambientalista arrabbiato, paladino del riciclo, trasformato da una pillola che lo rende stupido, coatto, volgare, ignorante infedele, perfetto concorrente per il talent show di grido Mastervip. Sono le due personalità 'italiote' che si accavallano nel protagonista della commedia, che riprende anche un po’ i tratti macchiettistici di certo cinema verdoniano. “Il mio italiano – spiega il regista – sta tra l'eroe e lo scarto della società. Tra i due forse sta meglio il menefreghista, ma alla fine arriva il momento del furbo compromesso”. Nel cast si mescolano compagni delle avventure tv e new entry: fra gli altri, Luigi Luciano in arte Herbert Ballerina, Enrico Venti (anche produttore esecutivo) in arte Ivo Avido, Lavinia Longhi, Barbara Tabita, Franco Mari in arte Rupert Sciamenna, Adelaide Manselli in arte Anna Pannocchia. Non mancano i cameo, da Nino Frassica a Raul Cremona, da Andrea Scanzi a Lo zoo di 105. E il bello è che le risate continuano in conferenza stampa, dove non si riesce a essere sicuri di quanto le risposte siano serie e di quanto la cricca continui a prenderci affettuosamente per i fondelli: “uso il metodo Foroni – spiega  Ballerina/Luciano – non preparo assolutamente nulla e sparo le mie battute a caso, così non perdo spontaneità”. “In realtà – precisa Venti – nulla è lasciato al caso. Marcello è un perfezionista e anche un po’ rompiscatole”. Medusa ci crede molto: “A parte che era pieno di fan di Maccio nei nostri uffici – racconta Giampaolo Letta – ma abbiamo capito che ci sono ammiratori insospettabili. Non solo giovincelli e smanettoni ma anche sessantenni, professori e studenti”. “Sono cresciuto coi personaggi di Verdone – aggiunge Capatonda – e quindi sicuramente l’influenza c’è. Ma non volevo fare un film a episodi. Anche Frassica e Ciprì e Maresco sono miei miti, ma in generale il film è pieno di citazioni di cui quasi non mi rendo conto. Il mio primo film del cuore è stato Ritorno al futuro, poi mi sono dato all’horror e dopo al cinema impegnato di Milos Forman. Ho bevuto tanto cinema americano e adesso lo risputo fuori. Scriviamo molto per preparare le scene, ma tutto nasce da un gioco, dalle corbellerie che spariamo quando stiamo insieme. Insomma prima si improvvisa e poi si scrive”.