CINEMA PARADISO

Salvatores pensa a Italy in a Day 2


Stefano Stefanutto Rosa04/03/2015
Gabriele Salvatores pensa a un seguito di Italy in a Day, il film collettivo frutto di centinaia di filmati inviati da italiani da 0 a 104 anni che sono stati i protagonisti e gli autori dell’opera. “Il taglio sarebbe diverso: come gli italiani s’immaginano il futuro - dice il regista ritirando il Nastro dell’anno alla Casa del Cinema - Lo rifarei volentieri anche perché non ho girato un fotogramma. Mi aspettavo materiale molto più trash perché la rete è spesso uno stadio dove si sfoga la rabbia. Mi ha stupito la sincerità dei contributi, ben 44mila quelli visti”.Walter Veltroni dedica il Nastro dell’anno per Quando c’era Berlinguer al leader storico del Partito comunista e alla famiglia presente alla premiazione e si dichiara soddisfatto per l’accoglienza avuta dal suo documentario con quell’inizio così folgorante sull’assenza di memoria delle giovani generazioni. “Sono un ex politico che nel suo esordio da regista si confronta con un grande politico scomparso 30 anni fa, che mai avrei voluto su quel palco a Padova per l'ultimo discorso”.Gianni Amelio ringrazia Roberto Cicutto che ha portato aria nuova dentro Luce Cinecittà e ironizza sul Nastro ricevuto per Felice chi è diverso: “Non vorrei che fosse un premio alla carriera. Ricordo che anni fa ne ricevetti uno insieme a Gillo Pontecorvo. Graffiante il commento di Mario Monicelli presente a quella cerimonia: danno il premio alla carriera a uno che non l’ha mai fatta e a uno che non la farà mai”. Costanza Quatriglio, che fa il bis con Triangle dopo terramatta;, dice che continuerà “a fare titoli che incominciano con la T perché portano bene. Certo è più complicato realizzare un film documentario che un film di finzione perché richiede molto tempo nella progettazione”. Festeggiato l’ultra novantenne Gian Luigi Rondi che non è voluto mancare alla consegna del Nastro d’argento a Giorgio Treves che lo ha raccontato in Gian Luigi Rondi, Vita cinema passione: “Non mai fatto l’attore, mi sono tranquillamente adagiato nel mio personaggio, dovendo recitare me stesso”.A ritirare la menzione a 9x10 Novanta ci sono l’ideatore del film collettivo Marlon Pellegrini e Enrico Bufalini, direttore Archivio Storico, Cinema e Documentaristica, che spiega: “Abbiamo giocato con l’aritmetica e messo in mano l’Archivio Luce a questi giovani registi che ci hanno dato un film corale, un affresco dell’Italia del Novecento”.Per Wilma Labate, regista di Qualcosa di noi, il riconoscimento a Jana, ‘protagonista dell’anno’, è più che meritato, “una compagna di lavoro preziosissima che ha condotto gli allievi aspiranti scrittori in un viaggio, iniziato come una gita scolastica, e diventato un percorso interiore”.Altro festeggiato il mitico press agent Enrico Lucherini, che dopo il ritratto dedicatogli da Antonello Sarno - “lì c’era troppa amicizia” – è il protagonista del doc Enrico Lucherini: Ne ho fatte di tutti i colori di Marco Spagnoli, Nastro d’argento speciale: “Mi sono riconosciuto nel film, soprattutto nella prima parte che è meno nostalgica”.In chiusura della serata condotta con sobrietà e nei tempi dalla presidente del Sncgi Laura Delli Colli, un’anticipazione di Il segreto di Otello: “Quella trattoria era una Casa del cinema ante litteram, Otello è stato un po’ l’inventore del tax credit dando da mangiare a credito e investendo così nel cinema”, ricorda l'autoreFrancesco Ranieri Martinotti.