CINEMA PARADISO

Capire la Russia da convenzionali.wordpress.com


di Gabriele OttavianiDa siffatta deriva libertaria, tutta tesa all’affermazione del primato dei diritti di libertà individuali nei confronti della nozione di Stato (e di società) socialista, conseguì la messa in scena, da parte della sinistra radical-neoborghese-libertaria, di una sorta di “controcultura”, ormai completamente post-marxista, fondata sull’esaltazione delle dinamiche di uniformazione culturale planetaria (melting pot culturale), in versione hippy e anarcoide-postmoderna.Paolo Borgognone è certamente uno studioso e uno storico appassionato e preparato, competente per quello che concerne la sua materia. E la sua materia è la Russia. Si può non condividere le sue idee (ritiene per esempio, come nell’intervista che noi di Convenzionali gli abbiamo fatto per voi, che il dissolvimento dell’Unione Sovietica sia stata la più grande catastrofe geopolitica e ideologica della storia del ventesimo secolo, e forse non tutti sono d’accordo), ma non v’è alcun dubbio in merito al fatto che sappia argomentarle. Diffusamente, proponendo al lettore una messe di documenti, dati, citazioni. Borgognone propone un’interpretazione, e alimenta una discussione, meglio, una riflessione. Questo testo, volutamente complesso e imponente, e forse non ci sono alternative, data la particolarità e la grandezza del fenomeno, ma scritto comunque con un’impostazione divulgativa, si intitola Capire la Russia, è edito da Zambon, fa a chi lo legge delle domande, manifesta un punto di vista comunque interessante, e chiede soprattutto a chi sfoglia le sue pagine di mettersi in discussione. Soprattutto, di discutere le proprie convinzioni, che gli derivano, con ogni probabilità, non da un’esperienza diretta, da un contatto, per così dire, immediato, bensì da fonti esterne, riportate, dai mezzi di comunicazione di massa. Che sono uno strumento fondamentale di conoscenza, ma naturalmente ogni notizia va verificata, non creduta per atto di fede. Ognuno di noi, forse, ha un’immagine della Russia, se non in base a quello che si è studiato o in qualche caso vissuto, almeno degli ultimi decenni, dalla caduta dell’Unione Sovietica in poi, si è fatto un’idea, ammesso e non concesso che ne sappia qualcosa, della guerra in Cecenia, di Eltsin o Putin, ha un’opinione relativamente all’importanza delle relazioni internazionali con il più esteso Paese del globo, con cui intercorre una fitta rete di scambi, commerciali e non solo. Borgognone vuole provare a spiegare cosa sia la Russia, in un modo assai interessante, perché mette il lettore di fronte alla possibilità di tentare di analizzare questa realtà in un certo senso dall’interno, ascoltandosi ad essa attraverso una voce che suona molto credibile nel momento in cui riproduce il senso comune di un “russo medio”. Noi forse siamo di norma abituati a giudicare una realtà diversa, e quindi a ritenerla affine a noi, oppure a respingerla, traslando semplicemente i nostri modelli comportamentali nell’altro contesto, senza tenere conto che certi atteggiamenti per noi usuali in verità possono risultare per altri incomprensibili, per mentalità o consuetudini. Borgognone chiede uno sforzo, culturale e intellettuale, interiore. Una sfida stimolante, un libro di notevole sostanza.