CINEMA PARADISO

Roma criminale


 
La giovane testa calda della polizia Lanzi è il figlio di uno stimato poliziotto ucciso in un'azione anni prima, il ricordo pare non abbandonarlo mai, specie ora che l'uomo che l'ha ucciso è uscito di prigione e ha in mente un nuovo colpo. Dall'altra parte il "toretta", questo il suo nome, non si trova bene nel mondo criminale di oggi, legato com'è ad un codice etico e a valori da criminalità vecchio stampo, e anche il piano che sta mettendo a punto per conto del Colombia sembra non convincerlo fino in fondo.Diviso equamente tra gesta dei criminali e quelle della polizia, a metà tra il senso della sfida dato dal montaggio alternato (come in Heat il criminale e il poliziotto sono molto legati, sia dal retaggio che dalla memoria di un tempo che non c'è più) e un senso dell'onore nel mondo del crimine che pare uscire dal polar francese per quanto conta più delle rapine, dei bottini e della giustizia, Roma criminale è un poliziesco di moderna concezione che rievoca di continuo un'altra epoca (ma più a parole che nei fatti).Si intuisce bene che l'altra epoca a cui spesso fanno riferimento i personaggi, quella in cui i poliziotti erano di un'altra pasta, non è un momento della storia italiana quanto uno della storia del cinema italiano, quello per l'appunto in cui esisteva una fiorente produzione poliziesca e d'azione.Non a caso gran parte del team creativo e realizzativo di Roma criminale viene dal mondo degli stunt e in alcuni casi si tratta di professionisti che hanno lavorato nei poliziotteschi d'epoca. E si vede. Il film di Gianluca Petrazzi contiene molta azione, inseguimenti e risse senza risparmiare in effetti clamorosi, oggetti che si spaccano, macchine che si scontrano e tutto il repertorio del caso che non vediamo quasi mai nei film italiani di oggi. Com'è lecito aspettarsi le scene sono pensate e realizzate in grande e con il corretto grado di conoscenza di come vadano fatte, tuttavia la messa in scena, il montaggio e la regia sembrano non rendergli mai giustizia. Esiste sempre l'impressione che fossero meglio di come le vediamo. Spesso infatti manca il momento dell'impatto, altre volte vediamo solo l'ultimo tratto di una corsa spettacolare, in altre ancora manca il quadro d'insieme o la percezione della velocità. È insomma confuso e difficile da capire Roma criminale e non solo nelle sequenze d'azione.La storia in primis, benchè lineare e prevedibile, cioè battuta sui percorsi usuali del genere, non scorre bene, è raccontata con più d'una battuta d'arresto e di un momento poco chiaro, i personaggi non aiutano nè la messa in scena appare di livello come del resto la recitazione di quasi tutti i membri del cast. L'operazione Roma criminaleinfatti si basa su un budget esiguo ma non pare riuscire a farne un uso creativo a sufficienza per raggiungere la decenza, anche solo dal punto di vista dell'intrattenimento o della voglia di divertire.