CINEMA PARADISO

Il Piccolo Principe


C'era una volta un piccolo principe..; così inizia una delle fiabe più belle di tutti i tempi. Una sua interpretazione viene portata al cinema da Osborne, e lo fa realizzando un piccolo capolavoro, attraverso un'opera raffinata, colorata, dove gli stili del cinema di animazione si vanno ad inglobare tra il tridimensionale e lo stop motion. La potenza delle metafore riguardanti la condizione umana de Il Piccolo Principe è resa al massimo nel libro e per la prima volta anche in un film. Questa difficoltà a trasportare questa storia dal libro al cinema sta nel fatto che una parte fondamentale dell'opera, è la frase «L’essenziale è invisibile agli occhi », detta dalla volpe al piccolo principe e che lui stesso ricorderà per indicare che ogni cosa può nascondere un tesoro, un mistero da svelare. Il fantastico e l’immaginazione sono gli unici mezzi per giungere davvero all’essenza delle cose. I bambini lo sanno da sempre, ma gli adulti? Oltre alle apparenze però c’è lo spirito, che dobbiamo scoprire usando il cuore, perchè lo spirito rende le cose uniche; è la risposta a quello che facciamo, a quello che scegliamo e alla nostra vita. Lo spirito crea legami, e grazie ad esso il mondo è pieno di elementi e simboli che ci ricordano qualcosa e soprattutto qualcuno a noi molto caro, quando questo non c'è più. La vera vita è nello spirito che può perfettamente fare a meno della materia, della «corteccia» che il Piccolo Principe lascia dietro di sé senza rimpianti. Per ritrovare la sua rosa infatti, il Piccolo Principe sacrifica il proprio corpo, facendosi mordere dal serpente velenoso: «Sembrerò morto ma non sarà vero… », ci dice come ultimo messaggio, un messaggio di vitaps: dedicata a Claudio