Con Danish Girl, Tom Hooper decide di raccontare attraverso l'incorporeità la storia di un uomo, Einar Wegenerm; o meglio delle trasformazioni del suo corpo, che non fa altro che fungere da recipiente di un’anima che lo rigetta; una sorta di gabbia fisica che non riconosce come propria. Questo travaglio e il lento capire della propria natura passa attraverso gli occhi e il volto di Eddie Redmayne, che da attore espressionista riesce a dare il massimo di sè. Un film dolce che non vuole scandalizzare; ma che vuole raccontare semplicemente l’affermazione di un’identità sessuale diversa senza che il regista intraprenda alcuna crociata contro il pregiudizio e nemmeno senza schierarsi sulla facile via della trasgressione o di un personaggio principale esibizionista ed eccentrico oppure eroico. Un film che forse manca di coraggio; ma è una chiara scelta del regista che punta di più ad indugiare su alcune sfumature della femminilità del corpo
The danish girl
Con Danish Girl, Tom Hooper decide di raccontare attraverso l'incorporeità la storia di un uomo, Einar Wegenerm; o meglio delle trasformazioni del suo corpo, che non fa altro che fungere da recipiente di un’anima che lo rigetta; una sorta di gabbia fisica che non riconosce come propria. Questo travaglio e il lento capire della propria natura passa attraverso gli occhi e il volto di Eddie Redmayne, che da attore espressionista riesce a dare il massimo di sè. Un film dolce che non vuole scandalizzare; ma che vuole raccontare semplicemente l’affermazione di un’identità sessuale diversa senza che il regista intraprenda alcuna crociata contro il pregiudizio e nemmeno senza schierarsi sulla facile via della trasgressione o di un personaggio principale esibizionista ed eccentrico oppure eroico. Un film che forse manca di coraggio; ma è una chiara scelta del regista che punta di più ad indugiare su alcune sfumature della femminilità del corpo