CINEMA PARADISO

Alicia Vikander, the Swedish Girl: è arrivata la Ingrid Bergman del Duemila?


Solo Cate Blanchett e Rooney Mara, forse, hanno rivaleggiato nella stagione dei premi 2015/2016 con questa svedese 27enne, ammirata per la bellezza e il talento, e invidiata da molte (e molti) per una relazione con uno dei maschi più ambiti del pianeta, Michael Fassbender. Un'attenzione che è pienamente meritata, grazie a due interpretazioni di grande livello che sono, al tempo stesso, un primo punto d'arrivo e un nuovo trampolino per il futuro. Chi è Alicia Vikander, candidata all'Oscar 2016 come migliore attrice non protagonista per The Danish Girl? Figlia di un'attrice teatrale e di uno psichiatra che si sono separati quando lei aveva due mesi, cresciuta come figlia unica della madre da un lato e come parte della grande, nuova famiglia del padre dall'altro, Alicia Amanda Vikander è nata il 3 ottobre del 1988 a Göteborg, in Svezia. È lì che, a sette anni, inizia a recitare stabilmente a teatro e in musical, e a 9 a studiare danza presso la Royal Ballet School. La danza la porterà a Stoccolma, e in giro per il mondo, e nella capitale svedese inizia a recitare per la tv, divenendo popolare per una serie di Tomas Alfredson dal titolo En decemberdröm. Mentre alcuni infortuni mandano in frantumi i suoi sogni di ballerina, cresce la passione per la recitazione: e dopo la fine del liceo, non s'iscrive alla facoltà di legge che l'aveva ammessa per fare l'attrice a tempo pieno. Arriva così una popolarità ancora maggiore, con la serie tv Andra Avenyn, andata in onda dal 2007 al 2008, e l'anno successivo anche il debutto cinematografico: da protagonista di Pure (Till det som är vackert), film di Lisa Langseth nel quale interpreta una giovane receptionist appassionata di musica che s'innamora di un direttore d'orchestra. Grazie a Pure, Alicia vince prestigiosi riconoscimenti in patria (compreso l'Oscar svedese come migliore attrice) e loShooting Star Award assegnato dal Festival di Berlino: dove tornerà nel 2012 nei panni di protagonista del dramma in costume Royal Affair, al fianco di Mads Mikkelsen e diretta dal danese Nikolaj Arcel. La stella di Alicia Vikander è ormai lanciata, e non solo all'interno dei confini scandinavi: sempre nel 2012 la vuole Joe Wright a interpretare Kitty nel suoAnna Karenina, mentre l'anno successivo è Bill Condon a sceglierla per Il quinto potere, il film su Julian Assange e Wikileaks nel quale la svedese interpreta Anke Domscheit-Berg. Così, dopo un nuovo film di Langseth, Hotell, e un paio di titoli minori (Generazione perduta e Son of a Gun), ecco che perAlicia arriva il primo ruolo hollywoodiano: quello del non fortunatissimo fantasyIl settimo figlio. È però il 2015, l'anno d'oro di Alicia Vikander, quella che la fa apparire sulle mappe di tutti gli appassionati di cinema del mondo: e non solo per l'inizio della relazione, invidiatissima, con Michael Fassbender. Non solo interpreta il ruolo dell'intelligenza artificiale Ava in Ex Machina di Alex Garland, e quello di Gerda Wegener in The Danish Girl di Tom Hooper (ottenendo una nomination all'Oscar per quest'ultimo, e nomination per entrambi i ruoli ai BAFTA e ai Golden Globe),  ma è anche protagonista femminile di Operazione U.N.C.L.E. e voce narrante del documentario Ingrid Bergman: In Her Own Words, che sembra quasi voler indicare un passaggio ideale di testimone tra la diva svedese di ieri e quella di oggi e di domani. Un domani che appare già ricco d'impegni, quello di Alicia Vikander, che è diventata testimonial di Louis Vuitton e adora Marion Cotillard, Isabelle  Huppert e Jennifer Lawrence. La vedremo presto in film come Bourne 5 (per il quale ha rinunciato ad Assassin's Creed e al film con Tom Hanks The Circle, adattamento del romanzo di Dave Eggers), al fianco di Christoph Waltz in Tulip Fever, nel Submergence diretta da Wim Wenders e in quel The Light Between Oceans di Derek Cianfrance che fu galeotto per lei e Fassbender. E chissà che non possa, come si vocifera, diventare anche la prossima Lisbeth Salandercinematografica. Poliedrica, affascinante, determinata: forse davvero il cinema del Terzo Millennio ha trovato la sua nuova Ingrid Bergman.