CINEMA PARADISO

ARIANNE MARTELL E IL NUOVO CAPITOLO DI “THE WINDS OF WINTER” da isolaillyion


di Federico Brajda il 12 maggio 2016ATTENZIONE: l’argomento di questo articolo tratta di uno dei capitoli di The Winds of Winter, quindi proseguite con la consapevolezza che si tratti di spoiler!
Una fetta sostanziale di fan di entrambe le incarnazioni de “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” si è detta generalmente soddisfatta della scelta televisiva di applicaredei tagli criminal… ehr, massicci al più mediorientale e femminista dei Sette Regni, definendolo noioso e poco interessante nei libri.Altri, incluso il sottoscritto, hanno invece fortemente lamentato la perdita di numerosi personaggi di notevole interesse (tipo le vere Serpi delle Sabbie, la vera Ellaria, i veri Areo Hotah e Doran…), tra i quali spicca Arianne Martell, sorella maggiore di Trystane (promesso sposo di Myrcella), caduta vittima di un grave caso di non-esistenza nella serie televisiva, nonostante si tratti di uno dei principali (e più attivi) punti di vista narrativi a Dorne.Per fortuna il nostro Giorgione pensa ancora a noi: proseguendo nello stillicidio di capitoli in anteprima di “The Winds of Winter”, sesto libro delle Cronache il cui arrivo è previsto per… beh, mai suppongo, Martin ha recentemente ritirato dal proprio sito ufficiale l’estratto dedicato a Sansa Stark per concentrarsi, appunto, sulla principessa ed erede di casa Martell.Ma chi è questa Arianne? Per chi non conoscesse i libri, va precisato che i personaggi femminili dell’arco dorniano hanno poco a che vedere con quelle macchiette psicotiche e ninfomani della serie televisiva. In generale, Dorne è un luogo molto diverso dal resto dei Sette Regni, egalitario anziché patriarcale, dove esistono effettivamente carriere viabili per una donna nobile diverse da “fabbrica di bambini” o “merce di scambio per accordi dinastici”.Arianne si iscrive dunque in una serie di personaggi femminili cui il ruolo di donna medievale sta stretto: guerriere, spie, assassine, infiltrate alla Cittadella (mica solo i maschietti possono diventare Maestri?). Tra le altre, Arianne, dal carattere forte e dall’indubbio fascino, appartiene a quest’ultima classe, utilizzando la propria femminilità per giocare al gioco che conta.
Arianne Martell nell’illustrazione di Tiziano Baracchi, © Fantasy Flight GamesIn “A Feast for Crows”, quarto libro della serie disponibile in Italia sia in doppio volume (“Il dominio della regina” e “L’ombra della profezia“) che nell’edizione unificata, la vediamo condurre la sua partita a suon di seduzioni e tentati incoronamenti, per liberare le sue cugine (Serpi) imprigionate dal padre Doran, dichiarare Myrcella regina del Continente Occidentale (sfruttando un cavillo) e soprattutto vedersi garantito il proprio diritto a succedere al padre quale Principessa di Dorne al posto del fratello Quentyn (anch’esso inesistente nella serie), che vede come un rivale.Il piano fallisce miseramente e con conseguenze perniciose per i suoi partecipanti (Doran nei libri è un giocatore di prima classe anziché… qualunque cosa sia nella serie): ma nella sua prigionia Arianne scopre finalmente dove le vere alleanze di Dorne giacciono (suggerimento: hanno le ali e sputano fuoco).Infine, nei due capitoli finora pubblicati su di lei in “The Winds of Winter”, la ritroviamo, decisamente più cauta e meno impulsiva, perdonata dal padre e inviata in sua vece al Posatoio del Grifone, dove un certo Jon Connington è sbarcato con la Compagnia Dorata (compagni di esuli e mercenari fondati da un Targaryen bastardo) e un ragazzo che si dichiara un redivivo (meglio: mai morto) Aegon Targaryen (figlio di Elia Martell e Rhaegar dato per assassinato dalla Montagna che Cavalca).Il viaggio verso nord di Arianne, il cui esito deciderà probabilmente se Dorne si dichiarerà o meno per questo pretendente Targaryen dall’identità tutt’altro che certa, passa quasi in secondo piano rispetto al confronto della donna con i suoi demoni interiori (tema assai caro, si sa, al nostro autore).Tracciare parallelismi con la serie televisiva risulta dunque praticamente impossibile: stiamo parlando di un arco narrativo (malamente) abortito unitosi a un secondo mai portato sul piccolo schermo. Nonostante alcuni non abbiano perso la speranza che Aegon arrivi anche in televisione, i più ritengono che il suo personaggio sarà semplicemente unito a quello di Dany (che, essendo diventata anche lei una psicotica assassina per via della sua ascendenza Targaryen, si intenderà a meraviglia con le Serpi televisive, quando finalmente sbarcherà a Westeros).
I teorici naturalmente vanno a nozze con tale discrepanza, sperando di leggervi chissà quali significati: l’arrivo di Jon Connington, malato del morbo grigio di Jorah Mormont, vuol forse dire che quest’ultimo riuscirà a rimettere piede sul Continente Occidentale prima di impazzire, morire e scatenare una pandemia? Il fatto che nella serie Aegon non esiste mina forse la sua credibilità come Targaryen (e conferma la sua ascendenza come Blackfyre, discendente ossia di un ramo cadetto e bastardo della stirpe del drago, come alcuni indizi sembrano suggerire)?Mentre le malelingue parlano già di manovra commerciale per ricordarci che, sì, vale la pena di comprare i libri perché ci sono cose diverse, altri si accontentano di questa mezza novità (il capitolo era già stato letto pubblicamente nel 2011 al WorldCon, ma mai pubblicato ufficialmente in rete), ritagliandosi la decina di minuti necessaria per ritornare in quel mondo (letterario) che ormai da anni ci tiene appassionati. Sperando, possibilmente, che prima o poi l’inverno arrivi.