CINEMA PARADISO

Fai bei sogni


Che a 76 anni Marco Bellocchio continui a sperimentare è qualcosa di sorprendente e ancora una volta il risultato non può che essere positivo. La sua ultima opera, Fai bei sogni, tratto dal best seller di Gremellini, è una riscoperta del primo cinema del regista, anche se in chiave moderna aiutato anche dalla musica; ma forse anche la chiusura dei conti con i demoni interiori che hanno caratterizzato il suo cinema. Del resto lo stesso autore ha ammesso di sentire anche suo questo libro che sembra riguardarlo da vicino, e la trasposizione viene fatta in maniera fedele ma con lo stile del regista di Bobbio e una concentrazione maggiore sui personaggi. Nel film sono quindi presenti tutti gli elementi del cinema di Bellocchio: il tragico, la famiglia borghese, l'ansia, la depressione, il suicidio per non parlare della trasposizione psicologica che è un richiamo soprattutto a "I pugni in tasca". Un ritratto poetico, commovente e passionale, ma anche personale, reso possibile da uno straordinario Mastandrea e che permette al film di riuscire in pieno nel suo scopo