CINEMA PARADISO

Young Pope


Appena finito di vedere l'ultima puntata di Young Pope. Che dire mai vista una serie così. Non può essere definitiva in nessuna categoria e nessun giudizio può essere abbastanza completo se non il fatto di esaltare ancora una volta il genio di Sorrentino. E se il personaggio di Jep Gamberdella è entrato a tutti gli effetti nella storia del cinema e nell'universo sorrentiniano aveva il compito di voler distruggere e far fallire la mondanità romana; il personaggio interpretato da un magnifico Jude Law, Papa Pio XIII Belardo non è da meno con la sua idea di rivoluzionare la chiesa, sconvolgendola e avendo tutti i mezzi per farlo e in piena consapevolezza, ribaltando la Roma decadente. La ricerca dell'amore da parte del papa e il superamento dell'abbandono sono gli elementi fondamentali nella crescita sia di Belardo che della storia, riuscendo a passare anche ad affrontare i temi principali che stanno riguardando la chiesa del XXI secolo e gli scandali, e questo attraverso un papa scomodo, ultra conservatore che sa di non credere in Dio, perchè "chi crede a dio non crede a nulla", che non cerca consensi e che mira "solo" a trovare Dio, che è amore, quell'amore che gli è stato negato, e perchè "non si possono sottovalutare le conseguenze dell'amore". Abbiamo assistito a qualcosa di veramente rivoluzionario, forse anche nel concetto stesso di personaggio e della stessa interpretazione di serie tvps: un discorso a parte merita Silvio Orlando, assolutamente magnifico nella rappresentazione delle due chiese, quella del potere politico e quella vera della misericordia