CINEMA PARADISO

Film d'amore e d'anarchia da film tv


Il primo impatto con questo film è, certo, tutto in salita: all'inizio lo spettatore si sente aggredito da una sventagliata di colori regionali, innaturalmente (e forse inutilmente) chiassosa. Ma di lì a poco, non appena i toni si acquietano, si avverte come un tepido fermento che sale in superficie, lo sciabordio di un rigurgito di rabbiosa amarezza che va dritto al cuore, e circuisce con la sua tenera malizia. Lina Wertmüller riesce a impregnare cose tradizionalmente sporche e squallide, quali l'amore a pagamento e la lotta armata, di una poesia rustica, gustosa e calda come una minestra contadina.Su Eros PagniUna superba personificazione del modello negativo, che non suscita né ilarità né antipatia, perché, semplicemente, riflette, anche nei tratti del volto, un modo di essere monolitico ed incorreggibile.Su Lina PolitoUn'interpretazione lirica e popolaresca, dalle tinte limpide e naturali.Su Mariangela MelatoFa di sé una potentissima caricatura, che, però, lungi dal risultare artificiosa, sprizza simpatica spontaneità e raffinata seduzione.Su Giancarlo GianniniUna recitazione unica e insuperabile, che miscela, sulla tavolozza dei registri interpretativi, gradazioni inedite e sorprendenti.Su Lina WertmüllerIl suo cinema "al femminile" propone, per l'ennesima volta, la figura della donna come energica fonte di sovvertimento morale, psicologico, sociale. L'equilibrata saggezza di Lina vuole, però, che l'effetto non volga necessariamente al bene, e che l'uomo non sia solo una vittima, ma, almeno in parte, un tacito complice del gentil misfatto.