Quante volte abbiamo sentito parlare di onestà e cambiamento legati alla politica, e quante volte si sono dimostrate solo parole? Ma se finalmente dovesse arrivare un politico che veramente è onesto e capace cosa potrebbe succedere? Sicuri che lo vorremmo? Queste sono le domande che si pone il nuovo film di Ficarra e Picone, "L'ora legale", che è un quadro ironico del bel paese e della sua ipocrisia del cambiamento, perchè è facile parlare ed è facile giudicare gli altri, ma poi noi come ci comportiamo? Salvo e Valentino sono cognati e vivono a Pietrammare, dove gestiscono insieme un chiosco sulla piazza principale. Il marito della sorella di Valentino, a sua volta sorella della moglie di Salvo, è Pierpaolo Natoli, un professore di liceo che candidadosi a sindaco riesce clamorosamente a vincere contro il sindaco in carica Patanè, personaggio legato al malaffare. Una volta eletto comincerà clamorosamente a rispettare il programma per cui è stato votato con lo stupore del paese, che chiede la moralità per gli altri e mai per loro. La gag più divertente che rappresenta bene il tutto è sicuramente quella in cui Ficarra e Picone tentano di andare dal cognato passando la fila, ma la cosa viene impedita dal sindaco che non fa favori a nessuno. La cosa divertente è la gag con altri personaggi che si stupiscono dicendo dove andremo a finire se neanche i cognati possono passare la fila. Un film che prende in giro il populista che è in ognuno di noi e il risultato è divertente e in qualche modo coraggioso, un film non banale e con dei personaggi che sono talmente reali che non si vogliono redimere. Peccato che il fim sia stato realizzato in maniera sciatta e confusionaria. Un ritratto ironico dell'Italia di oggi, sulla regia invece meglio tralasciare.Voto finale: 3-/5
L'ora legale
Quante volte abbiamo sentito parlare di onestà e cambiamento legati alla politica, e quante volte si sono dimostrate solo parole? Ma se finalmente dovesse arrivare un politico che veramente è onesto e capace cosa potrebbe succedere? Sicuri che lo vorremmo? Queste sono le domande che si pone il nuovo film di Ficarra e Picone, "L'ora legale", che è un quadro ironico del bel paese e della sua ipocrisia del cambiamento, perchè è facile parlare ed è facile giudicare gli altri, ma poi noi come ci comportiamo? Salvo e Valentino sono cognati e vivono a Pietrammare, dove gestiscono insieme un chiosco sulla piazza principale. Il marito della sorella di Valentino, a sua volta sorella della moglie di Salvo, è Pierpaolo Natoli, un professore di liceo che candidadosi a sindaco riesce clamorosamente a vincere contro il sindaco in carica Patanè, personaggio legato al malaffare. Una volta eletto comincerà clamorosamente a rispettare il programma per cui è stato votato con lo stupore del paese, che chiede la moralità per gli altri e mai per loro. La gag più divertente che rappresenta bene il tutto è sicuramente quella in cui Ficarra e Picone tentano di andare dal cognato passando la fila, ma la cosa viene impedita dal sindaco che non fa favori a nessuno. La cosa divertente è la gag con altri personaggi che si stupiscono dicendo dove andremo a finire se neanche i cognati possono passare la fila. Un film che prende in giro il populista che è in ognuno di noi e il risultato è divertente e in qualche modo coraggioso, un film non banale e con dei personaggi che sono talmente reali che non si vogliono redimere. Peccato che il fim sia stato realizzato in maniera sciatta e confusionaria. Un ritratto ironico dell'Italia di oggi, sulla regia invece meglio tralasciare.Voto finale: 3-/5