CINEMA PARADISO

Loro 2


Loro 2 completa e amplia il discorso che Paolo Sorrentino ha cominciato con Loro 1, ovvero il racconto del Berlusconi privato aggiunto al Berlusconi pubblico che conosciamo meglio, che si vanno a intrecciare fra di loro. Un tentativo di andare a guardare sotto la maschera del potere, restituendo un pò di umanità al capo. Il privato il regista napoletano ce lo racconta in maniera inedita, ovvero affrontando la paura della vecchiaia, la fine della sua capacità di essere "venditore", la fine del matrimonio con Veronica, la paura della morte. Quest'ultima è affrontata attraverso questa ansia di eterna giovinezza, raccontata con tenerezza e comprensione, evitando di fare satira o andarci giù con la critica. Il pubblico, invece torna alla risalta con lo scontro tra Servillo e Ricci, Silvio vs Veronica; rappresentazione del Berlusconi pubblico che tratta o vorrebbe trattare lo stato come ha fatto con le sue aziende, dall'altro il Berlusconi ambizioso che fa di tutto per piacere e avere consensi, convinto di aver sempre ragione e di aver salvato il paese, che vuole piacere e essere amato: “Ma te che cosa ti aspettavi? Di poter essere l’uomo più ricco del Paese, fare il premier, e che anche tutti ti amassero alla follia?”. “Sì: io mi aspettavo proprio questo”.La sintesi dei due Berlusconi è la scena dei due Servillo. Una scena alquanto bizzarra, esaltante e straordinaria perchè sembra che Berlusconi si sia sdoppiato, ma l'altro è chiaramente Ennio Doris, fondatore di Mediolanum, a cui esprime la sua solitudine e la sua sofferenza per non essere più capace di fare dei progetti, con Ennio che prova a fargli capire che essendo venditori, sono loro a creare sogni e progetti e a far capire alla gente quello che vogliono, che poi è quello che vogliono loro. Una volta convinto, Berlusconi-Servillo per provare a se stesso di essere ancora lui e quindi iniziare a lavorare per tornare presidente del consiglio, telefona ad una casalinga e in poche battute la convince a comprare una cosa. Scena geniale grazie anche e soprattutto a Toni Servillo che appena che il monologo alza di tono, inizia a cambiare accento e a parlare con una forte cadenza napoletana, dimostrazione di come Berlusconi sia doppio. Questo è Loro 2, la doppiezza del personaggio Berlusconi, ma la psicologia con lui non esiste, non funziona e se la usi "non succede niente", perchè dietro alla maschera, c’è solo un’altra maschera, e poi un’altra e poi un’altra ancora.Loro 2 completa Loro 1 ed è chiaro che una posizione alla fine Sorrentino la prende così come un giudizio, con le scene del terremoto aquilano, o comunque nel rapporto privato con Veronica. Gli errori, la doppiezza, il comportamento clownesco, le malefatte. Tutto viene a galla.Se ne "Il divo", Sorrentino provò a dimistificare la figura di Andreotti, lasciando un personaggio ombroso, con Berlusconi distrugge il mito dell'uomo fatto da sè, con un uomo infelice che fa anche tristezza e semplicemente si rileva essere solamente il miglior venditore, che non si sa realmente come abbia iniziato. La decadenza di Silvio, del berlusconismo, di un paese che è stato innamorato di lui, come Veronica, che è la metafora del passato, di una donna che dice basta e che non la ce la fa, perchè non gli crede più.