CINEMA PARADISO

Tu mi nascondi qualcosa


Valeria aiuta il padre nell'agenzia di investigazioni Occhio Segreto, specializzata in infedeltà: ma un errore dell'agenzia fa sì che un clown, Francesco, scopra che la sua compagna lo tradisce. Valeria si sente responsabile della rottura fra i due e cerca di aiutare Francesco a superare il dolore per l'abbandono della ex compagna. Linda è un'attrice porno di successo con un fidanzato aspirante scrittore, Ezio, che riceve continui rifiuti dalle case editrici. L'insicurezza di Ezio lo porta a credere che Linda abbia una relazione con un suo compagno di set, più bello e dotato di lui. Alberto, imprenditore edile, viene ripescato in mare vicino alla costa tunisina e non ricorda nulla della sua vita precedente: comprese le sue due mogli, l'italiana Irene e la tunisina Jamila, dalle quali Alberto ha avuto un figlio a testa. Finchè non ritrova la memoria l'uomo dovrà trascorrere più tempo possibile con le sue due famiglie vivendo sotto lo stesso tetto, e scoprirà molti segreti dei quali era all'oscuro.Che cosa accomuna queste tre storie, tutte e tre ambientate nella cittò di Cuneo? La ricerca della verità, con le conseguenze positive o negative che ne derivano.Ognuno dei personaggi infatti nasconde qualcosa, o crede che gli venga nascosto qualcosa: di qui il titolo di questa commedia con la quale Giuseppe Lo Console, attore di cinema e tv (era il mitico Orco Rubio della Melevisione) debutta alla regia. Il tentativo è quello di creare un film corale, una sorta di versione italiana delle romantic comedy dirette da Richard Curtis o Garry Marshall: purtroppo però alla sceneggiatura non ci sono nè Curtis nè le squadre di mestieranti hollywoodiani di cui si serviva Marshall, bensì Gianluca Ansanelli e Tito Buffolini, abituati ad assemblare commedie formulaiche per un pubblico di poche pretese (e dire che Ansanelli è stato anche cosceneggiatore di Omicidio all'italiana di Maccio Capatonda). Nulla in Tu mi nascondi qualcosa si discosta dal canone televisivo e il cast si vede costretto a mimare emozioni che non prova e simulare reazioni esagerate davanti ad ogni minima svolta narrativa. La trama comprende anche la contrapposizione stereotipata fra la moglie italiana, descritta come esigente e rompiscatole, e quella tunisina, infinitamente docile e accondiscendente.