CINEMA PARADISO

Free Solo


Alex Honnold è un ragazzo introverso che fatica a socializzare. Una cosa, però, la sa fare bene, anzi, come nessun altro: scalare. Così, montagna dopo montagna, a mani rigorosamente nude, senza protezioni, si conquista la fama mondiale del free climber più intrepido, tanto da riuscire a scalare la vetta di El Capitan, sua ultima leggendaria impresa che ha richiesto ben tre anni di preparazione, atletica quanto mentale.La prima scena è da capogiro. C'è un trentenne che scala un'impervia parete rocciosa in t-shirt, senza corde. Vertigini si alternano alla voglia di scoprire chi sia costui e perché si impegni in un'impresa tanto stra-ordinaria.Si passa subito al racconto della persona, alla vita trascorsa in un camioncino tra pentole e docce tutt'altro che confortevoli, allenamenti fisici e appunti quotidiani su un diario. A metà tra flusso di coscienza e intervista, Alex Hannold si racconta al suo amico Jimmy Chin, regista e climber professionista, che lo segue in tutti i sensi. Ci illustra le copertina dei giornali dedicate all'atleta, ma anche la filosofia del ragazzo che, malgrado la fama mondiale, è rimasto se stesso: un appassionato di arrampicata a mano libera, tra sudore, polvere di roccia, volatili e sole. Ha un QI più alto della media e il centro di controllo della paura (amigdala) inibito dagli anni di allenamento senza tener conto delle paure, eppure resta un ragazzo modesto, semplice, alla mano. Immancabile il flashback sulla sua infanzia, con tanto di repertorio fotografico: Alex era un bambino "timido e malinconico", che preferiva arrampicarsi piuttosto che parlare con chicchessia. La fortuna è stata, per lui, poter trasformare il proprio hobby in una carriera dove l'unico, non indifferente, limite è che un solo passo fuori posto può essere fatale.