CINEMA PARADISO

Gli incompiuti di Fellini


 01/09/2019 ssr
VENEZIA. “Avrei potuto concentrarmi sui due film mai realizzati da Fellini, ma ho voluto privilegiare un’operazione di recupero della memoria, soprattutto per tutti quei giovani che non conoscono l'artista e tanti altri nostri grandi registi. C’è oblio sulla sua figura, perciò ho ritenuto necessario riproporre la sua storia in chiave non celebrativa. E allora 'raccontare la vita', come lui mi ha insegnato quando sono stato sui suoi set, conoscendo un uomo di grande modestia, che metteva a disposizione il suo ego”.Eugenio Cappuccio, classe 1961, che presenta a Venezia Classici Fellini fine mai, è stato suo assistente, come “clandestino a bordo” di E la nave va, poi assistente effettivo in Ginger e Fred. Nel 1990, su richiesta di Fellini, gira il suo primo documentario sul set de La voce della luna. Fellini fine mai nasce dalla volontà della Direzione di Rai Teche di rendere omaggio al Maestro avvalendosi principalmente del materiale di repertorio presente nel grande patrimonio delle Teche Rai e andrà in onda sulla Rai a gennaio in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita del cineastaNel documentario il materiale Rai riproposto si arricchisce di numerose testimonianze originali, tra cui Vincenzo Mollica, Antonello Geleng, Sergio Rubini, Francesca Fellini, Andrea De Carlo, Mario Sesti. E soprattutto dà voce a un altro grande che negli ultimi anni di vita e lavoro di Fellini lo ha affiancato per dare spesso forma e colore ai sogni che del Maestro l'industria faticava a realizzare: il disegnatore e fumettista Milo Manara.Se la prima parte di Fellini fine mai è concentrata sulla biografia e le prime opere del regista, a partire dalle radici riminesi fino ai primi Oscar. La seconda è nel segno dell’indagine in uno scenario poco visitato, quello dei due film che non volle o non poté fare, Viaggio a Tulum e Il viaggio di G. Mastorna, accanto al pensiero di Fellini, alla sua voce, che creano così un dialogo vivo e ricco con il presente. Cappuccio attraverso testimonianze inedite, interviste, immagini di paesaggi americani, fumetti e disegni originali, ripercorre gli inquietanti avvenimenti occorsi a Fellini e ai suoi collaboratori durante il viaggio in Messico, verso Tulum, nello Yucatan.Premonizioni, messaggi, comunicazioni, segnali che sembravano erigere ostacoli insormontabili al film che Fellini si era preposto di girare. Si scopre così che chiunque abbia avuto la fortuna di lavorare accanto al Grande Maestro non ha soltanto partecipato a un’avventura culturale, figurativa, estetica contribuendo a realizzare dei capolavori, ma ha condiviso un mondo fantastico in cui la realtà si intrecciava con la superstizione e in cui erano fondamentali i segni del destino e le premonizioni. Il titolo Fellini fine mai perché sullo schermo l’artista non metteva la parola ‘fine’ al termine delle vicende raccontate, costante era il legame tra un film e il successivo, con i personaggi creati che migravano da un’opera all’altra.