CINEMA PARADISO

Il signor diavolo


Il signor Diavolo, ultimo film di Pupi Avati, tratto dal suo omonimo romanzo; segna forse il declino di un grande regista che alla soglia degli 81 anni, realizza un film che ha tantissime pecche, pur se la storia risulta molto interessante così come l'ambientazione gotica in cui si svolgono i fatti; o forse abituati troppo bene a gran parte del suo cinema e ricordando alcuni suoi horror del passato la delusione è inevitabilmente dietro l'angolo.Roma, 1952. L'ispettore del ministero della giustizia Furio Momenté viene convocato per una questione delicatissima dal sottosegretario alla giustizia. In Veneto, un minore ha ucciso un coetaneo convinto che fosse il diavolo, a quanto pare istigato da una suora e un sacrestano. Viene inviato perchè deve fare in modo che nessun uomo di chiesa vada a processo ma si trova invischiato in una realtà più complessa del previsto e alquanto sinistra, dove sono in gioco molto di più che la politica e la fede.Questo film è un ritorno alle sue origini e alle radici del suo stesso cinema. A differenza della campagna ferrarese dove si svolse "La casa dalle finestre che ridono", l'ambientazione come detto prima è il Veneto dei primi anni Cinquanta. E' un horror molto più psicologico che di immagini, con una storia che scorre bene ma con un finale che si lascia andare un pò troppo, ma che ha il merito però della semplicità, come veniva fatto una volta nell'horror italiano. E' un horror sui generi quindi che non ha alcuna scena realmente spaventosa, ma che vuole far capire che l'orrore, e il male è in ogni cosa.Il diavolo del titolo è infatti il diavolo combattuto dalla Chiesa cattolica e che probabilmente è ovunque; quasi sempre è superstizione popolare, che non guarda dove questo si annida realmente, ma lo vede nel diverso, nel deforme.Il vero male invece è nascosto bene, in persone che non ti aspetti, e si realizza nei fatti. Del resto lo stesso autore afferma a proposito che “Era quel male che volevo raccontare, quel male che muore e si rigenera in una infinità di vite nuove e imprevedibili”.Avati ha deciso di chiamare a lavorare con se molti artisti con cui aveva già collaborato nei suoi film horror passati; su tutti spiccano i nomi di Lino Capolicchio, Massimo Bonetti e Alessandro Haber. A livello facciale poco da dire. Tutto perfetto e questo rende ancora più verosimile la storia, cosa diversa i dialoghi spesso forzati e il doppiaggio.Se la fotografia è molto interessante con quel color seppia che è presente in gran parte del film che da un so che di vintage; un pò meno la regia, quasi sembra di vedere un film amatoriale.Se dobbiamo trovare un merito ad Avati è il tentativo con questo film, o meglio con l'orrore e il male espresso in chiave psicologica in questo film, di aver tentato di riscoprire il genere dell'horror d'autore. Vedremo con quali risultati...Voto finale 3/5Il signor diavoloRegista: Pupi AvatiGenere: DrammaticoHorrorAnno: 2019Paese: ItaliaDurata: 86 minData di uscita: 22 agosto 2019Distribuzione: 01 DistributionIl Signor Diavolo è un film di genere drammatico, horror del 2019, diretto da Pupi Avati, con Gabriele Lo Giudice e Filippo Franchini. Uscita al cinema il 22 agosto 2019. Durata 86 minuti. Distribuito da 01 Distribution.Data di uscita:22 agosto 2019Genere:Drammatico, HorrorAnno:2019Regia:Pupi AvatiAttori:Gabriele Lo GiudiceFilippo FranchiniCesare S. CremoniniMassimo BonettiLino CapolicchioChiara CaselliGianni CavinaAlessandro HaberAndrea RoncatoPaese:ItaliaDurata:86 minDistribuzione:01 DistributionSceneggiatura:Antonio AvatiPupi AvatiTommaso AvatiFotografia:Cesare BastelliMontaggio:Ivan ZucconProduzione:Duea Film, Rai CinemaTRAMA IL SIGNOR DIAVOLO Il Signor Diavolo, il film di Pupi Avati, è ambientato nell'autunno 1952.Nel nord est è in corso l'istruttoria di un processo sull'omicidio di un adolescente, considerato dalla fantasia popolare indemoniato.Furio Momentè (Gabriele Lo Giudice), ispettore del Ministero, parte per Venezia leggendo i verbali degli interrogatori.Carlo (Filippo Franchini), l'omicida, è un quattordicenne che ha per amico Paolino. La loro vita è serena fino all'arrivo di Emilio, un essere deforme figlio unico di una possidente terriera che avrebbe sbranato a morsi la sorellina.Paolino, per farsi bello, lo umilia pubblicamente suscitando la sua ira: Emilio, furioso, mette in mostra una dentatura da fiera. Durante la cerimonia delle Prime Comunioni, Paolino nel momento di ricevere l'ostia, viene spintonato da Emilio. La particola cade al suolo costringendo Paolino a pestarla.Di qui l'inizio di una serie di eventi sconvolgenti. PANORAMICA SU IL SIGNOR DIAVOLO Il 2018 è stato un anno importante per Pupi Avati: ha compiuto 80 anni, ha festeggiato i cinquanta di carriera, è stato il Guest Director del Torino Film Festival e ha dato alle stampe il suo nuovo libro, il romanzo che è diventato questo film, pubblicato da Guanda col titolo "Il signor diavolo. Romanzo del gotico maggiore".Come suggerisce quel titolo, col Signor diavolo il regista bolognese torna all'horror padano e gotico di alcuni suoi celebri film. La fase iniziale della carriera di Avanti è fortemente connotata da titoli di genere e un pizzico di horror si ritrova perfino nei suoi due primissimi lungometraggi: Balsamus, l'uomo di Satana e Thomas e gli indemoniati. Il primo vero grande successo di Avati è poi il successivo e leggendario La casa dalle finestre che ridono, che ha definitivamente lanciato e codificato il filone del cosiddetto "horror padano". Dopo quel film, datato 1976, Avati torna al cinema di generer nel 1976 con Zeder, sorta di bizzarro zombie movie che conta nuovamente Maurizio Costanzo come sceneggiatore. A questi titoli faranno poi seguito L'arcano incantatore (1996) e Il nascondiglio (2007), senza contare la miniserie televisiva del 1995 Voci notturne.Il signor diavolo è ambientato tra Roma e la Laguna di Venezia, negli anni che vanno dal 1947 al 1952. Sono gli anni in cui in Italia si va affermando il dominio politico della Democrazia Cristiana, e il Veneto è notoriamente una delle regioni più cattoliche d'Italia: ma quegli anni, e quelle campagne raccontate da Avati, sono anche quelli in cui le vecchie superstizioni erano dure a morire. In pratica, il terreno è quello fertile, umido, angoscioso e opprimente tipico delle opere di genere di Avati, che ha scritto la sceneggiatura del film come d'abitudine assieme al fratello Antonio - che gli fa da produttore - e al figlio Tommaso.Gli effetti speciali sono curati dallo specialista Sergio Stivaletti, mentre la fotografia evocativa del film è firmata da Cesare Bastelli, altro abituale collaboratore di Avati (tra i film che i due hanno realizzato assieme, proprio L'arcano incantatore) e anche lui padano doc, nato a Modena, vissuto a Bologna e residente nelle campagne tra Bologna e Ferrara. FRASI CELEBRI DI IL SIGNOR DIAVOLO Dal Trailer Ufficiale del Film:Voce off: Pare si tratti di un minore che ha soppresso un suo coetaneo, convinto di uccidere il diavolo!Giudice Malchionda (Massimo Bonetti): Come si concluse poi l'autopsia?Voce off: Non si conclusePadre Amedeo (Alessandro Haber): Nella cultura contadina il diverso, il deforme viene associato al demonio! INTERPRETI E PERSONAGGI DI IL SIGNOR DIAVOLOAttoreRuoloGabriele Lo GiudiceFurio MomentéFilippo FranchiniCarlo MongiorgiCesare S. CremoniniPadre CarloMassimo BonettiGiudice MalchiondaLino CapolicchioDon Zanini (parroco)Chiara CaselliVestri MusyGianni CavinaSagrestanoAlessandro HaberPadre AmedeoAndrea RoncatoProf. Rubei