CINEMA PARADISO

Quarta serata festival di SanRemo (2a parte)


 0.27: IRENE GRANDIIrene Grandi è nata a (Firenze il 6 dicembre 1969. L’ultimo successo radiofonico e discografico di Irene Grandi risale proprio alla sua ultima partecipazione al Festival nel 2010 con “La cometa di Halley”, brano firmato Francesco Bianconi con cui ha vinto il disco d’oro. Ora per il suo quinto Festival rispolvera la carta Vasco Rossi, che nel 2000 con “La tua ragazza sempre” le aveva regalato il secondo posto alle spalle di Sentimento, premiato dalla giuria di qualità capitanata da Mike Bongiorno. Prova a risalire la china dopo un periodo buio della carriera (impalpabile la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2015, con il brano “Un vento senza nome”), per rilanciare l’ennesima raccolta “Grandissimo” con “Finalmente tu”. Spotify indica come sua hit più ascoltata “Se mi vuoi” (più di 3 milioni e mezzo di streaming) in duetto con la voce sempre viva di Pino Daniele ma sono tantissime le sue hit indimenticabili.DiscografiaAlbum in studio1994 – Irene Grandi1995 – In vacanza da una vita1997 – Per fortuna purtroppo1999 – Verde rosso e blu2003 – Prima di partire2005 – Indelebile2008 – Canzoni per Natale2010 – Alle porte del sogno2012 – Irene Grandi & Stefano Bollani2015 – Un vento senza nome2018 – Lungoviaggio2019 – GrandissimoLive2004 – Irene Grandi live ’03Raccolte1998 – Irene Grandi (1998) – per il mercato latino2001 – Irek2007 – Irenegrandi.hits2012 – Tutto Irene – Cose da GrandiIl significato di “Finalmente io”Quello di Irene Grandi a Sanremo è un inno alla libertà: “Finalmente io” porta l’inconfondibile firma di Vasco Rossi – insieme a quella di Gaetano Curreri degli Stadio – ed è un vero e proprio manifesto della sua musica. La capacità di accettarsi così come si è, nelle propire debolezze e i propri errori, sorretti dall’ancora di salvezza della musica: «Ma quando canto… Sto da Dio!».0.25: C’è Battisti sullo sfondo, vanno colti tutti i particolari nell’arrangiamento per capire la grande qualità di questo pezzo. Brano difficile da cantare e Diodato lo affronta con naturalezza e strappa l’ovazione dell’Ariston0.23: Tecnicamente impeccabile, pezzo classico sanremese e, proprio per questo, emozionante. Strofa geniale0.22: DIODATONato ad Aosta, è di origine pugliese, in particolare di Taranto, città dove è cresciuto, e romano d’adozione: cittadino d’Italia Antonio Diodato, per tutti Diodato, nato il 30 agosto 1981. E’ al suo 3° Sanremo, dopo l’esordio nella categoria “Nuove Proposte” del 2014 con “Babilonia”, pezzo apprezzato pubblicamente anche da Mina, e dopo “Adesso”, il suo brano di maggior successo con quasi 3 milioni di streaming su Spotify. Il suo ultimo singolo “Che vita meravigliosa” fa da colonna sonora al film di Ferzan Ozpetek, “La Dea Fortuna” ed è un grande successo, on air proprio in questi giorni sulle più importanti radio nazionali.DiscografiaAlbum2013 – E forse sono pazzo2014 – A ritrovar bellezza2017 – Cosa siamo diventatiIl significato di “Fai rumore”La fine di una relazione, scondo Diodato, è un’esperienza sensoriale oltre che emotiva. L’udito, in particolare, è il senso che può riportare alla persona perduta: «Ho capito che / Per quanto io fugga / Torno sempre a te / Che fai rumore qui / E non lo so se mi fa bene / Se il tuo rumore mi conviene / Ma fai rumore sì / Che non lo posso sopportare / Questo silenzio innaturale / Tra me e te». Il rumore diviene quindi un antidoto alla sofferenza d’amore, perché il silenzio evoca il dolore: «E non ne voglio fare a meno oramai / Di quel bellissimo rumore che fai».0.20: Si riparte con Antonella Clerici stile Maria Antonietta  0.09: Inedito per Ghali: si chiama Good Times0.08: L’attesa Boogieman, ultimo singolo di Ghali in coppia con Salmo0.07: Habibi a seguire per Ghali0.06: Cara Italia in apertura per il rapper/trapper0.05: Capello fucsia per Ghali, giacca pantalone e uno dei reverse della giacca rosa che scende a mo’ di stola. Originale0.03: Entra Ghali ma è uno stunt man che cade dalle scale23.58: La standing ovation per Vincenzo Mollica e il saluto delle star23.51: Grande interpretazione di Fiorello, da vero crooner, spettacolare l’arrangiamento di Demo Morselli23.49: Atmosfere di Broadway sul palco dell’Ariston, Fiorello canta in inglese poi in italiano Quando quando quando, una delle canzoni italiane più famose al mondo23.47: Si sta preparando una cover di “Quando quando quando”… con colui che l’ha cantata a Sanremo23.45: Sul palco dell’Ariston arriva Tony Renis, che Sanremo lo ha vinto23.42: Gag sui “mali” dei 60enni, compresi bisogni fisiologici23.39: Sketch di Fiorello e Amadeus23.36: Entra Fiorello e imita Mike Bongiorno, beccandosi l’applauso dell’Ariston23.35; Il vocoder finale non ci azzecca con il resto del pezzo melodico23.33: C’è un ritorno agli arrangiamenti anni ’90. E’ come mettere un vestito da sessantenne a un sedicenne. Troppa semplicità, poca sostanza23.32: RIKITra gli 11 esordienti a Sanremo 70 c’è Riki, vero nome Riccardo Marcuzzo, nato a Segrate il 4 febbraio 1992, scoperto da Maria De Filippi. A Sanremo porta “Lo sappiamo entrambi”, nella speranza che riesca ad esprimere qualità vocali sopra alla sufficienza che finora sono rimaste un po’ nell’ombra. Il suo bell’aspetto fa comunque presa sul giovane pubblico femminile e su Spotify “Perdo le parole” è volato a 10 milioni di streaming con conseguente disco di platino certificato da Fimi.DiscografiaAlbum in studio2017 – ManiaAlbum dal vivo2018 – Live & Summer ManiaEP2017 – Perdo le paroleIl significato di “Lo sappiamo entrambi”Una canzone che parla di una storia d’amore molto intensa, ma che sembra fallire portando con sé una grande sofferenza. Le difficoltà di coppia sono al centro del testo, come quella di parlarsi, di capirsi e di saper ragionare assieme. Riki cerca di raccontare attraverso la sua musica come può essere complicato rapportarsi con un amore che sembra arrivato alla fine, per il quale non si può far altro che reagire, così da salvare quanto di buono e di importante è rimasto di un sentimento forte ed intenso. “Restiamo distanti restandoci accanto, non lo noti anche tu?”.23.24: Gli Eugenio in via di Gioia ritirano il premio della critica della sezione Giovani23.22: Bella interpretazione di Tiziano Ferro che stavolta si è attenuto all’arrangiamento iniziale23.19: Tiziano Ferro si cimenta su un pezzo che ha vinto Sanremo, Portami a ballare di Luca Barbarossa, prodotta da Roberto Costa che sarà con noi domani sera23.16: Se cercavamo un “pezzo ombrellone” lo abbiamo trovato23.15: Mahmoud ha lasciato il segno ma Elodie ci sta mettendo del suo. Sia chiaro: nulla di nuovo, la ritmica è già sentita ma proprio per questo ce la ritroveremo in radio a manetta23.13: ELODIEElodie Di Patrizi, in arte Elodie, è nata a Roma il 3 maggio 1990. Si è classificata seconda alla quindicesima edizione del talent show Amici di Maria De Filippi. Il successo è arrivato con dei singoli estivi di successo, in modalità duetto. L’ultimo con Marracash (“Margarita”) ha totalizzato 35 milioni di streaming Spotify, conquistando il doppio disco di platino. Per il primo Sanremo si giocò il pezzo firmato anche da Emma, “Tutta colpa mia”, per il secondo può contare sull’accoppiata del momento: Mahmood e Dardust, vincitori uscenti di Sanremo 2019 con “Soldi”. Elodie-Mahmood-Dardust è un trio che promette scintille. Titolo del brano: “Andromeda”.DiscografiaAlbum2016 – Un’altra vita2017 – Tutta colpa mia2020 – This Is ElodieIl significato di “Andromeda”Andromeda è una costellazione, rappresentata nella mitologia come una donna legata alle catena (“La mia fragilità e la catena che ho dentro). L’autore della canzone è Mahmood, l’artista vincitore di Sanremo 2019 ha una scrittura legata alla mitologia e anche questa volta attinge alle leggende del passato. In questa canzone Elodie parla di una relazione con un uomo adulto, più grande di lei ma alla fine immaturo. Nella canzone l’artista comunica consapevolezza di quanto sta accadendo mandando un messaggio chiaro all’amato (Se ti sembrerò piccola non sarò la tua Andromeda)23.12: Amadeus si prende in giro, prende la vernice stile arbitro e le dice che non deve mai stare dietro alla linea disegnata sul palco. Francesca è vestita Alberta Ferretti, un incanto. Bella ed elegante23.10: Entra in scena Francesca Sofia Novello, con Amadeus che si dà uno schiaffetto per averle detto in conferenza stampa che è apprezzabile il fatto che stia un passo indietro rispetto al suo uomo23.08: C’è Godzilla dei Jamiroquai, un po’ di Rage against the Machine, un po’ Beastie Boys, tutte citazioni colte per un Anastasio in rosso,, sia nel vestito, sia nel numero di voti raccolti: era il favorito della vigilia ma non è nella top ten dopo le prime tre serate23.06: ANASTASIOAnastasio, all’anagrafe Marco Anastasio è nato a Meta, 13 maggio 1997 ed è stato il trionfatore dell’edizione numero 12 di X Factor. Ha totalizzato 30 milioni gli streaming su Spotify per “La fine del mondo”, suo maggiore successo certificato doppio platino. Il rapper campano aveva già calcato il palco del Teatro Ariston in qualità di ospite per cantare il nuovo singolo “Correre”. Lanciato da Mara Maionchi a X Factor 12, è stato additato per i vari “Mi piace” messi alle pagine di CasaPound, Matteo Salvini, Lorenzo Fontana e Donald Trump. Due mesi fa ha pubblicato lo struggente “Il fattaccio del vicolo del Moro”, brano basato sul monologo “Er fattaccio di Americo Giuliani”. “Rosso di rabbia” è il titolo del brano con cui Anastasio debutterà a Sanremo 2020.DiscografiaAlbum2020 – Atto zeroEP2015 – Disciplina sperimentale (come Nasta mc)2018 – La fine del mondoIl significato di “Rosso di Rabbia”Nella sua “Rosso di Rabbia” Anastasio sembra cantare di un terrorista colto in flagranza di un attentato che non è riuscito a commettere. La canzone diventa quindi un’esplosione: di una rabbia inespressa che diviene non necessariamente un fattore negativo, bensì un motore.La rabbia sembra avere quindi due volti in questa canzone. Il rapper se la prende anche con chi quella rabbia la osserva, la giudica, la “fotografa” e in qualche modo se ne nutre. «Voi scrocconi di emozioni / Sempre in cerca di attenzioni / Prosciugate le canzoni della loro magia». Quello di Anastasio è un appello alla libertà d’espressione, almeno nell’arte.23.03: Intro omaggio ai Beatles, la canzone è senza grandi pretese, l’unica velleità è quella di far battere le mani e far ballare ed è possibile che raggiunga il suo obiettivo23.01: PINGUINI TATTICI NUCLEARINati nel 2010 in provincia di Bergamo, I Pinguini Tattici Nucleari sono Riccardo Zanotti – voce, Nicola Buttafuoco – chitarra, Lorenzo Pasini – chitarra-cori, Simone Pagani – basso-cori, Matteo Locati – batteria, Elio Biffi – tastiera, fisarmonica, voce. Con il brano “Ringo Starr” tentano l’exploit di popolarità a Lo Stato Sociale. Per l’esordio festivaliero il cantante Riccardo Zanotti – proprio come Lodovico Guenzi – punterà sulla simpatia. Sono riusciti a riempire il Forum di Assago e altri Palasport importanti durante il loro Tour del 2019. Su Spotify vantano un brano da 10 milioni di streaming: “Verdura” (disco d’oro).DiscografiaAlbum in studio2014 – Il re è nudo2015 – Diamo un calcio all’Aldilà2017 – Gioventù brucata2019 – Fuori dall’hypeEP2012 – Cartoni animaliIl significato di “Ringo Starr”In “Ringo Starr” sono tanti i richiami alla contemporaneità e a quella generazione di ragazzi cresciuta al ritmo delle serie tv, che chiede continuamente conferme e cambia, di volta in volta, i suoi traguardi. La musica allora diventa l’antidoto ideale per alleviare il malessere che attanaglia i giovani d’oggi, stretti tra la volontà viscerale di affermarsi e l’indolenza di chi sa di non farcela. Il brano è anche e soprattutto un omaggio al batterista dei Beatles, figura che ha saputo imporsi pur restando in disparte.22.54: Due bimbi che ballano, l’assolo al pianoforte di Gualazzi è travolgente, il controcanto che aggiunge energia e un finale all’insegna dei fiati. Ariston in VISIBILIO!!!!22.52: Che pezzo Gualazzi! Influenze funky anni ’70, latin jazz come se piovesse. C’è il ritmo da Brasile e Cuba che sale nel ritornello22.51: RAPHAEL GUALAZZIIl jazz è il suo ambiente naturale: Raphael Gualazzi Urbino l’11 novembre 1981. Era il Sanremo 2011 quando Gualazzi vinceva nella categoria “Giovani” con “Follia d’amore”. Nello stesso anno è stato secondo all’Eurovision Song Contest, poi ha ottenuto la seconda posizione al Festival di Sanremo 2014 con Liberi o no in collaborazione con The Bloody Beetroots. Per la sua quarta prova giocherà “Carioca” e sicuramente porterà una ventata di sano brazilian jazz. Su Spotify per ora il suo maggior successo è “Reality e Fantasy” (quasi 5 milioni di streaming per il remix di Gilles Peterson).DiscografiaAlbum in studio2005 – Love Outside the Window2011 – Reality and Fantasy2013 – Happy Mistake2016 – Love Life PeaceEP2010 – Raphael Gualazzi2013 – Rainbows2014 – Accidentally on Purpose – Sanremo’s Festival 2014 (feat. The Bloody Beetroots)Il significato di “Carioca” di Raphael GualazziAlla base di tutto c’è la Compagnia di Lucio Battisti. Nel senso del “senso” del post abbandono, di quando una storia finisce e ti senti smarrito/a come Raphael Gualazzi. E se Mogol girando smarrito, per caso, in città trovava felicità e “resurrezione” in una sconosciuta compagnia, così il 38enne che ama i grandi classici italiani incontra “Carioca” (“Ma chi l’avrebbe detto/ Sento solo la musica/ Forse sei il diavolo Ma sembri magica”).22.48: Melodia innovativa, arrangiamento estremamente interessante e poi c’è l’interpretazione di un testa scritto da un fuoriclasse come Pacifico. L’unico dubbio che sorge è sulla “s” di Gabbani. Un pezzo “alla Concato”. Il primo posto è meritato22.47: Ci mette sempre del suo Gabbani, il ritornello resta nella mente… viene da cantare, sparge buonumore22.46: FRANCESCO GABBANINato a Carrara il 9 settembre 1982, divenuto famoso proprio grazie a Sanremo, Francesco Gabbani al festival ha vinto tutto quello che c’era da vincere: Primo Posto nelle “Nuove Proposte” del 2016 con “Amen” e Primo Posto nei “Big” del 2017 con “Occidentali’s Karma”. Ora il cantautore proverà il grande salto di qualità con una canzone intimista scritta a quattro mani con Pacifico e intitolata “Viceversa”. L’obiettivo è ripetere il successo di “Occidentali’s Karma” con i 30 milioni di streaming Spotify e i sei dischi di platino vinti.DiscografiaAlbum2014 – Greitist Iz2016 – Eternamente ora2017 – MagellanoAlbum dal vivo2017 – Sudore, fiato, cuore – Live 2017Il significato di “Viceversa” di Francesco GabbaniDopo il trionfo nel 2017 con Occidentali’s Karma, Gabbani torna a Sanremo portando un rompicapo da risolvere. Quello di una storia d’amore entrata in un vicolo cieco, in cui trovare una soluzione alle difficoltà relazionali è davvero difficile (“L’amore è cieco o siamo noi di sbieco?”).A volte nella vita di coppia ci si scontra per dei piccoli particolari (“Un battibecco nato su un letto”) che però si trasformano in nodi stretti da sciogliere (“Un diluvio universale”). Gabbani prova a uscire da questa complicazione portando il particolare sotto il microscopio e scoprire che poi non è così difficile volersi bene (“È solamente tutto quello che ci manca e che cerchiamo per poterti dire che “ti amo!””).22.44: Amadeus saluta i genitori in platea22.42: Un po’ Dolcenera, un po’ Mia Martini, un po’ la Noemi di Sono solo parole. Oggi appare meno emozionata e più a suo agio sul palco. Arrangiamento standard con qualche retaggio da Lana del Rey… Il pezzo comunque nell’insieme può funzionare22.41: GIORDANA ANGIGiordana Angi, nata a Vannes il 12 gennaio 1994, italiana di origine francese. è sbocciata a Sanremo, nonostante sia conosciuta dal grande pubblico grazie al talent di Maria De Filippi Amici. Nel Sanremo del 2012 si classificava “non finalista” con “Incognita poesia”. Ora, con la nuova “Come mia madre”, prova a sfondare. Il titolo di “Big” lo deve ai 14 milioni di streaming su Spotify per “Casa”, brano certificato con l’oro.DiscografiaAlbum2019 – Voglio essere tuaIl significato di “Come mia madre” Giordana Angi canta a Sanremo l’amore per la propria mamma. Un testo semplice, essenziale, ma che arriva dritto al cuore: «Che di persone ce ne sono tante / Ma col tuo cuore c’è n’è una sola». Per Giordana Angi la mamma è un rifugio in cui tornare, «Ti scriverò un messaggio / Appena uscita dalla stazione / Ci vediamo poi per pranzo / Non vedo l’ora di parlarti / Per ritornare a respirare», ma anche un modello da imitare, «E se un giorno sarò una mamma / Vorrei essere come mia madre».