CINEMA PARADISO

Giornalista venezuelana di RT minacciata da antidiplomatico


Giornalista venezuelana di RT minacciata di morte dai mercenari USA assoldati per il golpe in Venezuela. Silenzio in Italia e Occidente «I mercenari sono pagati. Per liberare il mondo dai complici di Maduro come te, farei quel lavoro gratuitamente con grande gioia», questo il testo di un inquietante tweet rivolto dalla compagnia del mercenario Jordan Goudreau ingaggiato per tentare un colpo di Stato in Venezuela contro la giornalista di RT Érika Ortega Sanoja, corrispondente in Venezuela per l’emittente russa. SilverCorp ha firmato un contratto da 212 milioni di dollari per realizzare un golpe in Venezuela Proprio questa domenica Goudreau stesso è stato intervistato dalla giornalista venezuelana di opposizione Patricia Poleo, alla quale ha mostrato il contratto firmato con il deputato golpista venezuelano Juan Guaidó, in cui si impegna a rovesciare il governo di Nicolás Maduro, in cambio 212 milioni di dollari. A questo proposito, Erika Ortega ha twittato al riguardo: «Jordan Groudeau o (chiunque gestisca il suo account) era infastidito perché l'ho definito un ‘mercenario’. Dice che mi ucciderebbe gratuitamente. Come si chiamano quelli che ricevono denaro per assassinare un'altra persona? Forse avrei dovuto definirlo un "sicario"?. Supporto alla giornalista  Ortega Sanoja ha ricevuto numerosi tweet di supporto, tra cui quello della vicepresidente del Venezuela, Delcy Rodríguez, che ha scritto: "Il fanatico suprematista che ha guidato l'incursione armata contro il Venezuela, seguendo le istruzioni del governo degli Stati Uniti, sa già cosa succede loro quando sounta la sua testa mercenaria! Sappi, Goudreau, che noi venezuelane ti stiamo aspettando, gratuitamente, ma con profonda passione per la patria».  L'organizzazione non governativa per i diritti umani Sures ha twittato: «La corrispondente di RT Erika Ortega Sanoja è minacciata di morte dalla compagnia @SilvercorpUsa, di proprietà del mercenario Jordan Goudreau. Ha partecipato a operazioni in Iraq e in Afghanistan». La giornalista Helena Villar, anch'essa di RT, ha scritto: «Non la troverete nelle notizie. Né nelle ONG o nelle associazioni dei giornalisti. I professionisti di RT possono essere minacciati nella totale impunità, il resto della professione rimarrà in silenzio mentre si strappano i vestiti per qualsiasi attacco di Trump alla stampa. Agustín Otxotorena ha scritto a Goudreau: «Sei rimasto al riparo, invece di correre rischi con gli idioti che hai inviato al macello per poter ricattare Guaidò. Oltre ad essere un codardo sei un miserabile». Jorge Recio ha scritto in forma satirica: «Oh, si è offeso. Che uomo sensibile, ha un'anima così altruistica». La doppia morale dell’Occidente Ironia della sorte vuole che le gravi minacce contro la giornalista venezuelana di RT arrivino il 3 di maggio. Data in cui ricorre la Giornata mondiale della libertà di stampa, proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1993. Quindi ci sarebbe aspettati una levata di scudi a livello internazionale a difesa del sacrosanto diritto di Érika Ortega Sanoja a svolgere il proprio lavoro che consiste nel raccontare i fatti e utilizzare i termini più appropriati per descriverli.  Invece nulla. Sulla grave minaccia di morte, fatta apertamente su Twitter, è calato il silenzio più assoluto. Evidentemente Érika Ortega Sanoja paga il fatto di essere una giornalista venezuelana che lavora per l’emittente russa RT. In questi casi i giornalisti occidentali optano per l’autocensura.  L’intera redazione de l’AntiDiplomatico sostiene Érika Ortega Sanoja e le esprime piena solidarietà. Nessuno può permettersi di minacciare di morte una coraggiosa e brava giornalista la cui unica colpa è quella di fare al meglio il proprio lavoro e denunciare i tentativi golpisti compiuti contro il governo Maduro con l’aperto sostegno statunitense.  Fonte: Alba Ciudad - RT - TwitterNotizia del: 04/05/2020