CINEMA PARADISO

Sanguineti, tra musica e pugni chiusi l'addio all'acrobata della parola da Il messaggero


Sanguineti, tra musica e pugni chiusil'addio all'acrobata della parola
         
 
  
 
  
GENOVA (22 maggio) - Qualcuno nella folla lo ha salutato con i pugni chiusi. I funerali laici di Edoardo Sanguineti, poeta e intellettuale morto martedì a 79 anni, si sono svolti stamani nel cortile di Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova. Insieme alla moglie Luciana, ai figli Giulia e Michele e a una nipote erano tanti gli amici, i conoscenti, i lettori e gli ammiratori che hanno voluto rendere omaggio a uno dei più importanti letterati italiani del Novecento. Tra di loro anche Carlo Feltrinelli, Nanni Ballestrini, Andrea Cortellessa, Claudio Longhi, Gilda Policastro, Andrea Liberovich, Fausto Curi, Filippo Bettini e Sergio Cofferati. Il sindaco di Genova Marta Vincenzi ha salutato «questo grande genovese che ha portato nel mondo la letteratura italiana», poi due violinisti del Teatro Carlo Felice hanno suonato musiche di Luciano Berio. Spinta dalla vedova Sanguineti, la docente universitaria bolognese Niva Lorenzini ha letto l'orazione funebre ricordando il primo incontro nel '79 con «questo acrobata della parola che ha conquistato i nostri studenti soprattutto per l'umanità di professore, la disponibilità, il suo sorriso ironico, la sua disarmante umiltà, sempre al servizio della difesa dei diritti dei più deboli». Alla fine le due donne si sono abbracciate commosse. Ai piedi della bara, un cartello rosso con i versi de «La ballata delle controverità». «Sanguineti non amava le cerimonie, neppure i funerali credo, insofferente com'era ai conformismi, ai rituali. Ma amava sentirsi amato e credo che qui oggi si senta bene» ha detto la Lorenzini, ricordando come soltanto pochi giorni fa il poeta del Gruppo 63 avesse incontrato gli studenti dell'Università di Bologna e li avesse conquistati tutti con «la sua parola puntuta, precisa, arguta, beffarda, esorbitante, dirompente. Mi hanno scritto che li ha conquistati il suo stile, la sua lucida intelligenza critica». Sanguineti, fervente antifascista e protagonista della sinistra italiana, riposa ora nel cimitero monumentale genovese di Staglieno, nel Pantheon dedicato ai genovesi più illustri, a fianco del partigiano Aldo Gastaldi, detto Bisagno, figura storica della Resistenza genovese, morto nel 1945, e non lontano da un altro concittadino illustre, Fabrizio De Andrè.